L’ora delle vendetta senza alcuna pietà: un tribunale iracheno ha condannato a morte un jihadista belga, di origini marocchine, per l’appartenenza al gruppo dello Stato islamico; l’imputato era anche apparso in alcuni video Isis di minaccia all’Europa.
Tarik Jadaoun – nome di battaglia Abu Hamza al-Beljiki – si era dichiarato non colpevole di una serie di accuse di terrorismo e implorando pietà.
Nato nel 1988, Jadaoun – che è stato catturato nell’ex bastione Isis di Mosul ad agosto – è comparso davanti alla corte in uniforme beige da prigioniero con la testa rasata e baffi folti. L’ultima udienza del processo è durata meno di dieci minuti.
Il giudice ha condannato il ‘foreign fighter’ ad essere “impiccato fino alla morte” dopo che Jadaoun ha rifiutato di difendersi.
Jadaoun aveva dichiarato durante la prima udienza lo scorso 10 maggio di essere stato costretto da “uno dei massimi comandanti dell’Isis” a comparire in video che minacciano attacchi contro Belgio e Francia.
Il filmato era valso a Jadaoun il soprannome “il nuovo Abaaoud”, riferimento al suo connazionale Abdelhamid Abaaoud, uno degli organizzatori degli attacchi del novembre 2015 a Parigi.
In precedenza, secondo gli investigatori Jadaoun era responsabile dei “cuccioli del califfato” – circa 60 bambini di età compresa tra 8 e 13 anni che avevano ricevuto un allenamento intensivo di fitness e armi.
In totale, finora, i tribunali iracheni hanno condannato a morte più di 300 persone, tra cui decine di stranieri, per appartenenza all’Isis. Da gennaio, circa 100 cittadini stranieri sono stati condannati a morte a Bagdad e circa 185 all’ergastolo o comunque alla detenzione.
Quand le djihadiste Belge Tarik Jadaoun condamné à mort ce matin par la justice irakienne menaçait début 2015 les journalistes de la presse locale de Verviers « Vos journaux seront remplis de sang » en référence à charlie hebdo.#daech #irak pic.twitter.com/XxlVweO4bJ
— Romain Boutilly (@rboutilly) 22 maggio 2018