Di Maio proprio non ce la fa a tenersi il cecio in bocca. E appena uscito dal Quirinale davanti ai giornalisti non resiste alla tentazione: “Conte sarà premier del governo politico”, dice lontano dalle telecamere piazzate per la conferenza stampa. E, quasi a prevenire possibili critiche per la scelta che potrebbe sembrare troppo tecnica, precisa: “Sono molto orgoglioso di questo nome perché è la sintesi del movimento cinquestelle. Non vesserà il popolo italiano. Non è stato eletto? Era nella mia squadra, lo hanno votato 11 milioni di italiani”. Il capo del M5s, che ultimamente ha il vizio di citare la storia manco fosse Napoleone, aggiunge”: “Oggi siamo di fronte a un momento storico”, al Presidente Mattarella “abbiamo indicato il nome che al meglio può portare avanti il contratto di governo che a breve firmeremo” con la Lega, “ovviamente obiettivo era ed è migliorare la vita degli italiani”. “Il nostro, qualora il presidente della Repubblica valuterà il nostro nome, sarà – ha aggiunto il leader M5S – un governo politico che metterà al centro le questioni politiche”. Nel programma di governo “ci sono le nostre grandi battaglie storiche, ci sono le 5 stelle. Abbiamo tanto da fare e tanto da realizzare e come capo politico” del M5S “ho lavorato notte e giorno in questi 80 giorni” per questo. La famosa (e fumosa) Terza Repubblica. “Almeno fateci prima partire…”, commenta poi Di Maio a proposito delle critiche della stampa estera al governo Lega-M5S. “Nei prossimi giorni e settimane speriamo si possa iniziare un nuovo percorso”, sono passati “80 giorni ma ne è valsa la pena prendere tempo, perché finalmente adesso nasce la Terza Repubblica”, ha concluso.
Poi è toccata la parola al socio Salvini: “Conto che oggi sia l’ultimo passaggio, noi ci siamo – ha spiegato il leader leghista al termine delle consultazioni -, siamo pronti, abbiamo fatto il nome e abbiamo già una squadra chiara. Non vediamo l’ora di partire per far crescere l’economia del Paese”. “Siamo pronti a partire – ha aggiunto – nessuno ha niente da temere, anzi”.
Salvini e le critiche estere. Qualcuno all’estero cambi prospettiva. Il nostro sarà un governo di speranza e di futuro, ma non remissivo”. Come già prima di lui Di Maio, che ha ripetuto più volte l’aggettivo ‘politico’ riferito a Conte, anche Savini si affretta a difendere la scelta del candidato: “Tutti i premier sono politici”, ha risposto a chi gli chiedeva se Giuseppe Conte fosse un premier tecnico.
E i gazebo? E la piattaforma on line? Curioso questo invocare la politica da parte di Di Maio e Salvini. Perché Conte è semmai un tecnico. E per una volta ha ragione anche il reggente del Pd, Martina a sottolineare:”Per anni hanno sparso falsità sui tecnici non nominati dal popolo, ora si accomodano nella realtà. Che almeno questo serva a non fare altri danni verso il Paese raccontando ancora queste bugie”. Ancora più dura Mariastella Gelmini di Forza Italia: “Gli elettori gialloverdi o gli italiani conoscono Conte? L’hanno mai visto in faccia? Hai mai udito la sua voce? Lo hanno mai votato? Perché Conte non è stato sottoposto al voto della piattaforma Rousseau o al giudizio dei leghisti nei gazebo?”, ha scritto su Facebook, sottolineando di non vedere differenze tra questa nomina e quella di Monti. L’Italia potrebbe tornare, dunque, ad avere un presidente del Consiglio non parlamentare: qualora Giuseppe Conte, professore di diritto, fosse incaricato come premier dal Capo dello Stato, sarebbe la sesta volta nella storia repubblicana che a occupare Palazzo Chigi si ritroverebbe un tecnico o un professore che non è stato eletto in precedenza dai cittadini come deputato o senatore. Sulla scia di Ciampi, Dini, Monti, Amato e Renzi.
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