Si dicono nemici del Sultano ma alla fine lui e Netanyahu sono uguali: mano pesante contro palestinesi e curdi e banaglio contro chi protesta in patria: una commissione ministeriale ha approvato in via preliminare una controversa bozza di legge che prevede pene detentive per chi riprenda soldati israeliani durante le loro attività nei Territori «col chiaro intento di demoralizzare le nostre truppe o i cittadini di Israele».
Secondo la radio militare, la legge – sostenuta dal ministro della difesa Avigdor Lieberman – è stata criticata dal consigliere legale del governo, Avichay Mandelblit. Sarà egualmente sottoposta alla Knesset (parlamento) in lettura preliminare, ma il testo sarà rivisto durante l’iter parlamentare.
Il deputato Robert Ilatov (del partito Israel Beitenu, destra radicale), che ha formulato la legge, ha precisato che essa non sarà applicata nei confronti dei giornalisti, mentre prende di mira «attivisti politici di sinistra, anche sostenuti da entità straniere, per impedire loro di disturbare le attività dell’esercito e di denigrarlo».
Aspre critiche sono state espresse da Haaretz; uno dei commentatori ha anche incitato ad infrangere quella legge senza esitazione, se fosse mai approvata.
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