Il Venezuela, alle prese con una grave crisi politica e sociale, ha deciso di fare la voce grossa con chi lo critica e ieri ha dichiarato “persone non grate” l’ambasciatore brasiliano Ruy Pereira e l’incaricato d’affari del Canada, Craib Kowalik. L’annuncio è stato dato dal presidente dell’Assemblea nazionale costituente, Delcy Rodríguez, fedelissima di Maduro.
Come parte dei “poteri dell’Assemblea Costituente, abbiamo deciso di dichiarare persona non grata l’ambasciatore del Brasile fino al ripristino dell’ordine costituzionale che il governo ha de facto violato in questo Paese fratello” ha detto la signora Rodríguez, riferendosi implicitamente alle vicende giudiziarie del presidente brasiliano Michel Temer, subentrato un anno e mezzo fa a Dilma Rousseff , esautorata dal parlamento.
Il governo brasiliano ha immediatamente risposto denunciando “la natura autoritaria dell’amministrazione di Nicolas Maduro e la sua mancanza di capacità per qualsiasi tipo di dialogo”. Ha anche annunciato che applicherà le misure di reciprocità corrispondenti. Le relazioni tra i due Paesi sono state congelate da agosto 2016 e dopo la rimozione di Dilma Rousseff.
Per quanto riguarda l’incaricato d’affari canadese, il presidente dell’Assemblea costituente venezuelano lo ha accusato di “un’interferenza continua, invadente, rozza e volgare negli affari interni del Venezuela.”
Il Canada ha deciso di avere, nei confronti del regime del presidente Nicolas Maduro, un atteggiamento molto duro. Tanto che, venerdì, il governo canadese ha deciso di congelare i beni, vietandone l’ingresso nel Paese, di 52 leader di Venezuela, Russia e Sud Sudan, che accusa di corruzione e di violazioni dei diritti umani l’uomo.
Il Venezuela non accetta critiche: espulsi i diplomatici del Brasile e del Canada
Singolare la motivazione per l'allontanamento dell'ambasciatore brasiliano: il governo di Brasilia viola l'ordine costituzionale.
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24 Dicembre 2017 - 09.23
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