Philip Roth: «Bruciate il mio archivio»

Al grande scrittore americano non basta aver smesso di scrivere. Ha chiesto ai suoi esecutori testamentari di distruggere il suo archivio dopo la morte.

Philip Roth: «Bruciate il mio archivio»
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16 Novembre 2012 - 18.45


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A Philip Roth non basta aver smesso di scrivere: l’autore di Pastorale Americana ha chiesto
ai suoi esecutori testamentari di distruggere il suo archivio dopo la sua morte. «Non voglio che le mie carte vadano in giro. Nessuno le deve leggere», avrebbe detto lo scrittore secondo il sito della rivista The New Republic.

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La scorsa settimana l’editore di Roth aveva confermato lo sfogo dello scrittore alla rivista francese Les InRocks che Nemesi, il suo ultimo romanzo, sarebbe stato anche l’ultimo di una carriera più che trentennale. The New Republic commenta che se Roth vuole davvero che il suo archivio vada distrutto lo deve fare da solo: la storia della letteratura è piena di esempi di scrittori, da ultimi Vladimir Nabokov e Philip Larkin, che invano avevano chiesto che le loro carte li seguissero nella tomba.

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