Il Vangelo secondo Corrado Guzzanti

Tra satira e cronaca. L'Italia, il Vaticano e gli italiani durante il ventennio berlusconiano, nel nuovo libro di Guzzanti.

Il Vangelo secondo Corrado Guzzanti
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8 Gennaio 2013 - 18.13


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di Federico Tulli

Ci sarebbe da piangere se non facesse ridere. A crepapelle. Le paradossali prediche del santone Quelo, le spassose presentazioni di Vulvia, indimenticabile conduttrice di Rieducational Channel. E poi ancora Lorenzo, padre Pizzarro, il Massone, Aniene e le memorabili interpretazioni di Tremonti, Venditti, Rutelli, Bertinotti, Di Pietro, Licio Gelli; queste e altre le voci, vecchie e nuove, di Corrado Guzzanti, sono raccolte in un unico volume animato da ironia corrosiva e raffinata comicità. Parola di Corrado (fanucci editore) è un viaggio satirico attraverso gli ultimi 20 anni di storia politica e sociale italiana, uno specchio del Paese immerso nella crisi, un ritratto della sua classe dirigente al di qua e al di là del Tevere e dei “mostri” cinicamente idioti che ne popolano l’apparente normalità, una riflessione sui vizi e i difetti degli italiani attraverso personaggi dall’irresistibile ironia. Una guida completa ai testi dei personaggi di Corrado Guzzanti che contiene il testo completo di Aniene 2. Molto rigore per nulla e il meglio delle battute storiche di uno degli attori di satira più amati in Italia. Ma Parola di Corrado è anche una riproposizione su carta di Recital, lo spettacolo teatrale che nel 2009 segnò il ritorno alle scene di Guzzanti dopo anni di assenza.

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Proprio in questi giorni Recital (e Aniene), dopo aver spopolato sul web, sono riproposti in tv su La7 e pure in questo caso si tratta di un ritorno. Da nove anni infatti – si era ai tempi di Berlusconi II – a Paolo Guzzanti era impedito di comparire su qualsiasi rete televisiva, pubblica o privata. E la sua riapparizione non deve essere andata giù a parecchie persone. Come non ignorare la denuncia per “offesa dei sentimenti religiosi” presentata subito dopo la prima puntata di Recital dall’associazione di telespettatori cattolici Aiart? (Sì, esiste). Queste le motivazioni della querela, spiegate in una nota: «Il programma è offensivo dei sentimenti religiosi dei cattolici e, più in generale, di quanti liberamente professano una confessione religiosa. Guzzanti, credendo di fare satira, appare vestito da cardinale, e irride alla trinità, alla madonna di Lourdes, al Vangelo, alla Chiesa, al pontefice e con battutacce da caserma liquida le posizioni della Chiesa sulla bioetica vomitando falsità». Senza entrare nel merito di queste accuse – ad esempio quanto dice padre Pizarro sulla fecondazione assistita corrisponde esattamente alla posizione dei gerarchi vaticani e dei loro sodali politici italiani, basta leggere i giornali – l’Aiart, forse ispirandosi al Minculpop, ha chiesto anche la sospensione del programma. Motivo in più per tenere Parola di Corrado sul proprio comodino.

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