Quando eravamo Punk

La scena punk genovese raccontata nella mostra del fotografo Antonio Amato e dagli anedotti di Nespola, uno dei protagonisti di quei giorni. [Ludovica Schiaroli]

Nespola uno dei protagonisti della scena punk genovese
Nespola uno dei protagonisti della scena punk genovese
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redazione Modifica articolo

9 Marzo 2014 - 09.46


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La scena punk genovese la si può attraversare quasi tutta in un negozio di scarpe (Plastic Passion via Luccoli 26 in collaborazione con l’associazione Factory 28) dove oggi si è aperta la mostra “PUNK – Ragazzi come tu e me” del fotografo Antonio Amato.

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“Non mi ricordo benissimo quei giorni – dice Nespola, uno dei protagonisti di quell’epoca – ma d’altronde eravamo punk… e ci piaceva obnubilarci un po’”. Oltre venti foto in un bellissimo bianco e nero raccontano la Genova tra il ‘79 e l’84. Alcuni scatti sono stati fatti in studio, a casa di Antonio Amato “ci ha invitato e poi gli abbiamo svuotato il frigo di ogni cosa, soprattutto alcolica”, se la ride Nespola. Altre foto sono scattate in strada, ai concerti oppure semplicemente in gruppo a cazzeggiare. Bellissime quelle con Joe Strummer, quando i Clash suonarono a Genova nel settembre 1984.

Ma la storia più divertente viene alla fine e la racconta ancora Nespola. “Avevamo un gruppo allora, i Local Hero, e un giorno Antonio ci disse che conosceva un posto dove potevamo andare a suonare tranquilli perché c’era già l’amplificazione dei Matia Bazaar…”. Arrivati a Silvano d’Orba (Alessandria) però si accorgono di essere finiti in un festival hippy, “appena arrivati ci viene incontro un mod con un occhio nero che ci dice di smammare alla svelta perché girano solo hippy ubriachi che hanno dimenticato i principi della non-violenza. Però noi eravamo Punk… abbiamo iniziato a suonare e… be’ è finita in rissa!”.

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È sempre la stessa storia, quella del rock’n’roll che cambia la vita… be’ non tutte naturalmente. Quella di Diego Curcio però sì. La mostra si apre con un suo scritto che spiega come un ragazzo di 31 anni è entrato nel “tunnel del rock”. Una strada senza uscita che fa restare giovani per sempre.

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