Il Vento e il Leone (d’oro)
Intervista a Omar Sharif
di Marco Spagnoli
@marco_spagnoli
Parlo italiano perfettamente ed è un po’ strano: la vostra, infatti, è una lingua che non ho studiato e che ho imparato perché amo questo paese…” con una simpatia immutata nel tempo, il fascinoso Omar Sharif ha ritirato il Leone d’oro alla carriera. Nato nel 1932 fa ad Alessandria D’Egitto, da una benestante famiglia libanese-egiziana è diventato musulmano quando sposa l’attrice Faten Hamama nel ’55 da cui ha in seguito divorziato nel ’74.
Omar Sharif è stato scoperto nel 1953 da Youssef Chanine nel film Siraa Fil-Wadi diventando un divo del cinema egiziano. Fu poi riscoperto da David Lean che gli offrì il ruolo di Sherif Ali ibn el Kharish nel film Lawrence of Arabia, che ha marcato l’inizio della sua carriera internazionale. E’ stato l’indimenticabile Yuri Zhivago nel Dottor Zhivago prodotto nel ’65 da Carlo Ponti. “Nella mia vita ho avuto quattro figli che sono tutti quasi perfetti…oggi capisco chiaramente qual è il senso di un rapporto padre – figlio da rendere sullo schermo.” dice.
Qual è il segreto dell’essere un buon padre?
Giocare con i propri figli come se si fosse dei bambini esattamente come loro. Stabilito tale rapporto di amore e di gioco, la disciplina viene da sè. Soprattutto oggi i padri non giocano più con i figli.
Non posso rispondere, perché semmai lei rivolgesse la stessa domanda a qualcuna di loro e lei non citasse il mio nome, sarei costretto ad “ucciderla”…
Con chi ha provato qualche emozione in più?Sicuramente con Ingrid Bergman, perché era stata un sogno della mia gioventù. Quando ho lavorato con lei ero emozionato come un bambino. Mi sono divertito molto con Barbra Streisand in Funny girl perché non avevo mai visto nessuna donna recitare così prima di lei.
Sophia Loren?Ogni sera dopo le riprese Sophia cucinva e io ho sempre adorato mangiare la pastasciutta…quindi mi sono trovato bene. La sua pasta era indimenticabile. Come lei del resto…
E’ vero che lei vive in albergo a Parigi?Sì, perché odio stare a casa. Amo uscire e adoro leggere. Se mi sento solo scendo al bar dell’albergo. Lo preferisco di gran lunga a convivere con una cuoca e dei camerieri. Così dopo il mio divorzio mi sono traserto in albergo. Abito vicino all’Arco di Trionfo…un luogo perfetto per chi ama Parigi.