Difficile a credersi. Come è possibile che una stretta collaboratrice non conoscesse “la soluzione finale”, non sapesse il triste destino di milioni di persone? “Non abbiamo mai saputo nulla dello sterminio degli ebrei, è stato tutto tenuto nascosto e ha funzionato”: lo ha sostenuto l’ex segretaria del ministro della propaganda nazista Joseph Goebbels, in un passaggio del film-documentario “Una vita tedesca” (Ein deutsches Leben) trasmesso ieri sera in prima assoluta a Monaco. Solo con la fine della guerra e la caduta del nazismo, le atrocità compiute dal Terzo Reich sono venute alla luce, ha sostenuto ancora l’ultracentenaria.
Brunhilde Pomsel, oggi giunta all’età di 105 anni, è una delle ultime testimoni che hanno vissuto da ragazza il regime nazista. La produzione austriaca del film-documentario ha avuto l’opportunità di intervistarla per due settimane nell’abitazione di Monaco, dove Pomsel vive. “Una vita tedesca” sarà proiettato nelle prossime settimane ai festival di Gerusalemme e San Francisco. In autunno sbarcherà nei cinema degli Stati Uniti.