di Claudia Sarritzu
Marisa Laurito non si ferma mai, mentre parla con me è in viaggio, ritorna dalla presentazione dell’ultimo docufilm in cui ha recitato “Il Segreto di Pulcinella-Viaggio nella terra dei fuochi”. “Faccio ancora una vita da zingara, come mi diceva mio padre 40 anni fa”. Quel padre che racconta voleva facesse la pittrice – cosa che lei non ha mai smesso di fare – e non l’attrice. Tutto iniziò con il teatro ed Eduardo “vendevo i miei quadri per pagarmi gli studi di recitazione”. Perché un tempo per recitare o fare televisione dovevi studiare: canto, danza, recitazione appunto. Mica come ora. Ma soprattutto “noi parlavamo italiano, ora vieni preso in una fiction perché hai partecipato a un reality, non contano più le competenze ma gli ascolti, le polemiche, gli scandali“. Una tv usa e getta che non lascia nulla allo spettatore.
Per questo per un po’ è sparita dalla tv? Sì, vede io ho fatto cose belle di cui vado fiera, non voglio rovinare una carriera o essere ricordata per la partecipazione a un’isola dei famosi, a Ballando con le stelle ho detto sì perché la danza mi piace, mi ha permesso di mettermi in gioco. E comunque mai dire mai, se una sera accendendo la tv mi vede in un divano del Grande Fratello potrà essere certa: Marisa è disperata, allora mi chiami e me lo dica.
Sarà al Sala Umberto di Roma dal 6 al 18 dicembre con Sud and South. Si tratta di un concerto – spettacolo esuberante, vitale e creativo come il Sud. I protagonisti siamo io e Charlie Cannon. Raccontiamo l’umore e la passione della gente del Sud attraverso un viaggio nella musica, una straordinaria musica che accomuna ed ha reso famose ed eterne, canzoni, capolavori napoletani, spagnoli ed sudamericani. Un concerto che si diverte e fa divertire il pubblico, che viene spesso coinvolto nelle improvvisazioni di Marisa Laurito accompagnata da uno straordinario cantante solista, Charlie Cannon, artista molto apprezzato nel mondo della musica. Un’artista che ha accompagnato molte importanti voci italiane: Milva, Renato Zero, Zucchero, Ornella Vanoni.
Marisa Laurito, in questo spettacolo concerto, riprende tra le mani le redini della sua tradizione, la canzone napoletana. Dopo il grande successo come protagonista, di uno spettacolo che ha fatto epoca e che è rimasto nel cuore del pubblico, “Novecento Napoletano” per la regia di Bruno Garofalo, Marisa ritorna sulla scena della musica napoletana in veste di chansonnier e tra una canzone e una butade, dialoga, improvvisa ed appassiona il pubblico cantando insieme a Charlie e interpretando successi internazionali oltre alle canzoni napoletane, che sono nel cuore di tutti. La loro energia e gioia di stare in scena è contagiosa, così come la loro passione per il Sud. Ma è anche un’appassionata pittrice e da alcuni anni è entrata a fare parte del mondo dell’Arte Contemporanea. Ha, infatti, esposto alla Triennale di Roma nel 2014 curata da Daniele Radini Tedeschi ed ha inaugurato ad Aprile 2015 presso la Sala Nucleo della Presidenza alla Regione nel Palazzo Lombardia una grande Colonna d’Arte permanente che ha promosso il simbolo dell’ “eccellenza italiana” e, in particolare, della Regione Lombardia durante Expo nel progetto “Colonne d’Arte”. Ha partecipato inoltre, come artista italiana, alla Biennale di Venezia 2015 ospite nel Padiglione del Guatemala.
Chi sono i protagonisti della mostra ” Radici Squadrate”, inaugurata il 4 Novembre che resterà fino a gennaio nella Galleria Narciso in Piazza Carlo Felice a Torino? Ho dipinto schegge impazzite, il disorientamento dell’Uomo e della Natura, un’indagine sui “Corpi Estranei” e sul disordine fisico e mentale che ci affligge.
Nel quadro “Non ho rughe purtroppo” dipingo la morte del cibo rappresentata in una enorme fragola rossa in silicone a simboleggiare l’essere vivente geneticamente modificato tramite le tecniche di ingegneria genetica , gli Ogm.
E poi c’è la vita difficile e appassionata delle donne in “Mia”, un omaggio a Mia Martini, una delle prime a cantare contro la violenza alle donne. E ancora “L’unico vero assente” , un’opera composta da una scatola di legno con delle radici spezzate e quando si ci avvicina per guardarla si illumina all’interno e su un fondo nero appaiono cinque file per sette di falli rossi stilizzati in resina che descrive il ruolo perduto nella società del maschio che sfoga la sua frustrazione con la violenza. Un’altra opera che voglio ricordare è “Dividiamoci le merendine in Pace” , un omaggio allo scrittore siciliano Andrea Camilleri, su tela in acrilico nero, con delle piume di quotidiani siliconate, che raccontano il disagio degli emigranti, la tortura che subiscono quelli che espatriano alla ricerca di un posto al sole, i tanti dispersi in mare, l’orrore delle guerre e delle dittature.
Marisa Laurito in questa mostra grida come Munch il suo malessere. Non personale: è una donna energica, forte, allegra e ironica. Ma il dolore di stare in una società dove in parte non si riconosce più. Lo mostrano le sue opere, come raccontano i quadri delle sue donne in dolce attesa che per sopravvivere devono faticare molto più di un uomo. O la sua frustrazione per il dramma dei migranti, lei che viene da una terra di emigranti.
Ma Marisa Laurito ha un’altra grande passione: la sua terra, Napoli e la Campania. Nel docufilm “Il Segreto di Pulcinella-Viaggio nella Terra dei Fuochi”, scritto e diretto da Mary Griffo, interpreta il ruolo di Mara, la moglie del pentito di mafia Carmine Schiavone, il quale racconta di ciò che ha significato per lui il fenomeno del traffico dei rifiuti tossici nella sua ultima apparizione in video, girata poco prima della sua morte. “Siamo noi, siete voi, a dovere cambiare le cose e restituire a questa terra martoriata la legittima condizione di “Terra Felix” che un tempo le apparteneva” Un altro grido con cui cerca di spronare le nuove generazioni a riprendersi il proprio futuro.