“L’Accabadora” di Enrico Pau è un film originale capace di far dialogare due mondi, una Sardegna antica, con i suoi riti ancestrali e una Cagliari già novecentesca, ma straziata dalle bombe alleate. E’ stato presentato questa mattina al Cinema Odissea di Cagliari in un’affollata anteprima per la stampa con la partecipazione di parte del cast e della crew.
La visione dell’opera ispirata all’enigmatica figura di “colei che finisce”, portatrice della “buona morte” – ovvero “l’ultima madre” che riconduce in seno alla terra i figli sottraendoli alla sofferenza di un’agonia, rappresenta quasi un viaggio dal paese alla città, dalla dimensione rurale allo spazio urbano. Annetta, interpretata da Donatella Finocchiaro, cresciuta in quella civiltà arcaica e imprigionata nel suo ruolo ai confini del sacro, temuta e ignorata dai suoi compaesani, condannata alla solitudine, scopre – in una scenario di morte e distruzione – la vita e l’amore.
Una storia emblematica che racchiude un duplice omaggio all’Isola e alla città, con la sua bellezza ferita e l’inestinguibile devozione al patrono Sant’Efisio.
Un progetto dalla genesi complicata, come svelano il produttore Francesco Pamphili (Film Kairos) e il regista Enrico Pau: «dall’idea di un film tratto da “Mal di Pietre” di Milena Agus, che è stata mia compagna di scuola, nell’insegnamento, tra gioie e dolori, a un film che raccontasse la Sardegna, la nostra storia». La sfida di tradurre in un linguaggio universale la vicenda di un’accabadora sarda nei primi anni Quaranta ha comunque affascinato il produttore, e il film ha assunto un respiro internazionale con la coproduzione con Jane Doolan e la Mammoth Films.
Nel cast anche l’attore irlandese Barry Ward (diretto da Ken Loach nel suo “Jimmy’s Hall”) che interpreta il ruolo di Albert, e racconta «la mia famiglia proviene da un ambiente rurale, mi è stato facile immaginare come una figura simile potesse essere esistita anche in Irlanda. In realtà, nell’affrontare questo personaggio, siamo partiti proprio dalla morte: il rapporto tra Albert e l’Accabadora è una danza intorno alla morte».
La conferenza, condotta da Nevina Satta, direttrice della Sardegna Film Commission e aperta dalla comunicazione dei saluti dell’assessore regionale alla cultura Giuseppe Dessena, ha toccato i vari temi cruciali, dalla costruzione e l’evoluzione psicologica dei personaggi, con cui si è confrontata insieme al regista la sceneggiatrice Antonia Iaccarino, al ruolo fondamentale della produzione per la nascita di un film, e della distribuzione, curata da Koch Media per far sì che l’opera giunga nelle sale, fino agli spettatori.
Cast e dove vederlo. “L’Accabadora” – con un interessante cast – accanto a Donatella Finocchiaro e Barry Ward, Sara Serraiocco, Carolina Crescentini e Anita Kravos e alcuni interpreti di spicco della scena sarda e non solo come Camilla Soru, Federico Noli, Caterina Medici, Maria Grazia Sughi, Emilia Agnesa, Roberta Locci, Carla Orrù, Mario Faticoni, Piero Marcialis, Giuseppe Boy, Nunzio Caponio, Saverio Abis e i giovanissimi Riccardo Cau, Enia Carboni e Matilde Soro – sarà da DOMANI (giovedì 20 aprile) nelle sale di 21 città.