Il 30 maggio del 1778 morì François-Marie Arouet, meglio conosciuto come Voltaire.
Fu un filosofo illuminista, drammaturgo, storico, scrittore e tante altre cose. Un eroe
dell’intelletto.
Tra le tante opere il Trattato sulla tolleranza il cui valore è molto forte anche oggi.
Alcuni brani.
Abuso dell’intolleranza
Come! Sarà dunque permesso a ogni cittadino di non credere che alla propria ragione, e di pensare ciò che questa ragione, illuminata o ingannata, gli suggerirà? Ma senza dubbio, purché non turbi l’ordine; perché credere o non credere non dipende dall’uomo, dipende bensì da lui rispettare gli usi della sua patria; e se voi diceste che è un delitto non credere alla religione dominante, levereste voi stessi un’accusa contro i primi cristiani vostri padri, e giustifichereste coloro che accusate di averli mandati al supplizi.
Della tolleranza universale
Non ci vuole una grande arte né un’eloquenza molto ricercata, per provare che dei cristiani devono tollerarsi a vicenda. Dirò di più: vi dirò che bisogna considerare tutti gli uomini come nostri fratelli. Che! Mio fratello il turco? Mio fratello il cinese, l’ebreo, il siamese? Sì, senza dubbio: non siamo tutti figli dello stesso padre, e creature dello stesso Dio?
Ma questi popoli ci disprezzano; ci trattano da idolatri! Ebbene, dirò loro che hanno un gran torto.
Mi sembra che potrei colpire per lo meno l’orgogliosa testardaggine d’un imano o d’un monaco buddista, se parlassi press’a poco così: “Questo piccolo globo, che non è che un punto, ruota nello spazio, come tanti altri globi; noi siamo sperduti in questa immensità.
L’uomo, che ha su per giù cinque piedi d’altezza, è certo poca cosa nella creazione. Uno di questi esseri impercettibili dice a qualcuno dei suoi vicini, nell’Arabia o nella terra dei Cafri: “Ascoltatemi, perché il Dio di tutti questi mondi mi ha illuminato: vi sono novecento milioni di piccole formiche come noi sulla terra, ma non vi è che il mio formicaio che sia caro a Dio; tutti gli altri egli li ha in orrore dall’eternità; esso soltanto sarà felice, e tutti gli altri saranno in eterno disgraziati”
Le spaventose conseguenze dell’intolleranza
Considerate, vi prego, le conseguenze spaventose del diritto dell’intolleranza. Se fosse permesso spogliare dei suoi beni, gettare in carcere, uccidere un cittadino che, sotto quel certo grado di latitudine, non professasse la religione ivi ammessa, quale eccezione esimerebbe dalle stesse pene i capi dello Stato?
La religione lega egualmente il monarca e i mendicanti: più di cinquanta dottori o frati hanno infatti affermato questo mostruoso errore, che era permesso spogliare e uccidere i sovrani che non pensassero come la Chiesa dominante, e i parlamenti del regno non hanno cessato dal respingere queste decisioni abominevoli di abominevoli teologi.