La notte prima delle foreste: il monologo di Favino che ha commosso l'Italia

L'attore ha interpretato un immigrato, parlato degli sbarchi in un momento in cui il tema del ritorno prepotente del razzismo e del fascismo dilania l'Italia

Favino, Mannoia e Baglioni
Favino, Mannoia e Baglioni
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11 Febbraio 2018 - 14.14


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Lui ha emozionato l’Ariston. Mentre i soliti razzisti nostrani pensavano a quando quel monologo potesse danneggiare la loro campagna di odio xenofobo.

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Invece Pierfrancesco Favino con un monologo tratto da ‘La notte prima delle foreste’ di Bernard-Marie Kolthes ha fatto riflettere molte persone,

Favino, seduto su una sedia, ha interpretato un immigrato, parlato degli sbarchi in un momento in cui il tema del ritorno prepotente del razzismo e del fascismo dilania l’Italia.

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“Non c’è il tempo per lasciarsi andare e ti saluto, il lavoro sta lontano. Se vuoi lavorare ti devi spostare”. E ancora: “questa è casa mia e ti saluto. Quando ti prendono a calci in culo là dove vai sei sempre straniero. Più mi prendono a calci in culo più sono straniero. E ancora: voglio sdraiarmi una buona volta.

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