Montanari critica Zeffirelli e Fallaci e fa infuriare Salvini ma lui replica: "tu sei una vergogna per l'Italia"
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Montanari critica Zeffirelli e Fallaci e fa infuriare Salvini ma lui replica: "tu sei una vergogna per l'Italia"

Lo storico dell'arte aveva criticato aspramente Zeffirelli e Oriana Fallaci e Salvini aveva scritto: "chieda scusa all'Italia e si dimetta". Ma lui: "io dico quello che voglio"

Salvini e Montanari
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19 Giugno 2019 - 17.04


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Proprio nel giorno in cui Tomaso Montanari è finito tra le tracce del tema della maturità, Salvini lo ha attaccato per un tweet piuttosto polemico degli scorsi giorni che il professore universitario aveva scritto su Franco Zeffirelli e Oriana Fallaci: “Si può dire che il #maestro Scespirelli era un insopportabile mediocre, al cinema inguardabile? E che fanno senso gli alti lai della Firenzina, genuflessa in lutto o in orbace, ai piedi suoi e dell’orrenda Oriana? Dio l’abbia in gloria, con Portesante e quel che ne consegue. Amen”.
Salvini, che forse stamani non aveva nulla di meglio da fare, ha deciso di dare il via a una nuova polemichetta: “”Montanari? Finche’ questo triste snob di sinistra insulta me, amen. Ma quando arriva a infangare due grandi come Fallaci e Zeffirelli, siamo al delirio. Che lasci ogni incarico pubblico e chieda scusa all’Italia”.
Ma Montanari non è certo stato zitto: “”Salvini? Può dire quello che vuole. Sono un professore e rendo conto a scienza e coscienza. Trovo indegno e gravissimo l’attacco del ministro dell’Interno a un professore universitario: Salvini ha forse in mente di replicare il giuramento di fedeltà dei professori al regime?”.
Poi Montantari passa al contrattacco: “Se c’è una vergogna per l’Italia è la presenza al governo di un uomo e di un partito il cui programma è l’esatto contrario della Costituzione, per riprendere un’efficace definizione che il presidente Mattarella riferiva al fascismo”.
Le sue cariche, precisa, non sono “retribuite e non sono di potere, sono scientifiche. Una decisa dal Consiglio Universitario Nazionale, l’altra dal ministro Bonisoli. Rendo conto alla scienza e alla coscienza. Ho il diritto di dire e argomentare perché le onoranze pubbliche a personalitaàche hanno avuto posizioni esplicitamente razziste come Zeffirelli e Fallaci sono – a mio giudizio – un’offesa alla Costituzione.”
Quindi niente dimissioni in vista, anzi: “Continuerò a esercitare questo diritto (garantito dagli articoli 21 e 33 della Costituzione della Repubblica) nonostante i tentativi di intimidazione del ministro della Paura: la cui presenza ai vertici del Paese sarà prima o poi ricordata come una pagina nera”.

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