Erri De Luca difende Carola: "la giustizia è un sentimento che non sempre coincide con la legge"

Ospite a In Onda su La 7, lo scrittore: "ho un sentimento patriottico molto particolare. Io mi sento cittadino della lingua italiana"

Erri De Luca
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5 Luglio 2019 - 20.14


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Lo stanno ovviamente prendendo di mira i sovranisti, patrioti duri e puri e attaccati all’italico tricolore. Eppure, a In Onda su La7, Erri De Luca ha detto una verità sacrosanta: “Io ho un sentimento patriottico molto particolare. Io mi sento cittadino della lingua italiana”.

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Una lingua, la nostra, che viene ogni giorno masticata e sputata in forma d’odio, sgrammaticata, mutilata. Riconoscersi in una lingua, nell’identità che ci lega e soprattutto nel valore più grande che possiede una lingua, ossia quello di comunicare, di spiegare, di far capire e soprattutto di essere insegnata.

Ovvio che ai fascistoidi non piaccia: per loro la lingua è un’arma, non una mano tesa. E soprattutto per loro l’Europa è un insopportabile limite alla loro sete di rivalsa, di vendetta, un complesso di inferiorità che ha sempre caratterizzato il nostro paese. Lo sa bene anche De Luca, che infatti dice: “Mi piace la bandiera europea però, perché erano tanti stati che si facevano la guerra e si sono messi insieme”. E si sono messi insieme per evitarla la guerra. E speriamo che continuino a farlo.

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“La giustizia” continua De Luca, “è un sentimento che non sempre coincide con la legge”. Una scusa per i sovranisti per sostenere che lo scrittore sta istigando alla disobbedienza civile e per tacciarlo di alto tradimento. Ma la realtà è che ci sono centinaia di leggi lottando contro le quali si è fatta grande la storia umana, perché la disobbedienza in quei casi era ispirata da un sentimento di giustizia.

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