Saviano racconta San Gennaro: "Un santo amico di tutti, protettore anche dei migranti"

Lo scrittore in occasione della festa del Santo Patrono di Napoli: "San Gennaro era la festa più importante per la comunità italiana a New York a inizio '900, perché era composta da immigrati"

Roberto Saviano
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19 Settembre 2019 - 17.11


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In occasione dei festeggiamenti di San Gennaro, Roberto Saviano ha rilasciato un video da New York in cui ha raccontato il santo patrono di Napoli, definendolo “Protettore di tutti i migranti, perfetto anche come santo protettore degli sbarchi” e aggiungendo che “il suo sangue è il sangue di una nazione che si perde, è il sangue del santo per antonomasia”.
Saviano ricorda che “la festa di San Gennaro era la festa più importante di NY a inizio 900”, e racconta degli emigranti italiani che “trattati come bestie” non erano “considerati bianchi e tutt’oggi è cosi”.
“L’italiano crede di essere bianco – dice – Poi arriva a NY e scopre di essere non ‘white’ ma ‘no black'”. Lo scrittore quindi, paragonando l’emigrazione italiana dei primi del Novecento con le tragedie dell’immigrazione di oggi, racconta di come gli “emigrati italiani arrivassero in America su queste navi che erano vere e proprie baracche viaggianti”, affrontando tempeste durante le quali “a morire di più erano i bambini” e di come “chi non veniva accolto spesso si lanciava in mare dalla nave perché non sopportava l’umiliazione del rientro al paese”
Continuando nel suo ‘elogio’ di San Gennaro, poi Saviano spiega: “è un santo a cui puoi chiedere ‘proteggimi mentre rubo'”, o ancora “proteggimi mentre ho la scappatella”, è un santo a cui ti puoi rivolgere “con parolacce”. Insomma, “è l’unico santo in assoluto a cui ti puoi rivolgere come a un amico”.

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