Domenica 15 febbraio dello sciagurato anno 2020. L’Italia e il mondo sono alle prese con un virus insidioso, difficile da combattere. Si contano i contagiati, si è in ansia per la tenuta del sistema sanitario, si precettano medici e infermieri, si procacciano mascherine per porre una minima barriera al coronavirus.
Nei laboratori di ricerca si lavora giorno e notte per arrivare al vaccino, negli ospedali si sperimentano terapie che possano aiutare il lavoro nelle terapie intensive. Ansia, paura, preoccupazione, inviti ripetuti alla responsabilità, “Non uscire di casa!”, limitare al massimo i contatti.
In questo clima, la sera di questa domenica, maledetta domenica, ti sintonizzi su La7, c’è “Non è l’Arena” di Giletti, e chi ci trovi al centro del salotto televisivo? Panzironi, quel Panzironi che remando contro scienza e medicina ha fatto soldi a palate e proseliti con una carica di adesione irrazionale pari solo a quella che si può riscontrare nelle cronache delle sette più estreme.
Chi sia Panzironi, lo lasciamo alle cronache che anche Globalist ha fatto, teorie bislacche sulla medicina e adunate trasformate in milioni, di euro. Ora, che nel bel mezzo della situazione drammatica che vive l’Italia, in ore dove le cronache ci raccontano di lavoro h24 di medici ed infermieri, fino allo stremo, fino a rimetterci la vita; che in questa situazione si dia spazio a Panzironi appare incredibile, irresponsabile e forse di qualche rilievo anche per chi è chiamato a far rispettare regole e comportamenti.
Le parole fuorvianti di Panzironi al centro di un salotto che avrebbe meritato di essere disertato dagli altri convenuti, costretti dalle regole dello spettacolo a soccombere, perchè l’irrazionale in questi contesti fa più rumore del razionale. E poco vale il contraddittorio, poco valgono i passaggi critici del conduttore: se Panzironi è un ciarlatano non va invitato. Semplice. Considerarlo, invitarlo, apparecchiarlo appare inopportuno e tant’altro. Non c’è legge della tv che lo giustifichi.
Panzironi non era proprio il caso di invitarlo in queste ore, proprio no. Una cosa è la libertà di pensierro e di espressione, altro quello che abbiamo dovuto ascoltare, riascoltare, perchè Pnazironi ben conosce la strada per arrivare a “Non è l’Arena”.
No, non si possono chiedere a ripetizione piccoli e grandi di responsabilità agli italiani, e poi irrompere nelle angosciate case degli italiani con elementi di confusione e di sbandamernto che servono soltanto a chi della sofferenza e della disperazione ha fatto un business che meriterebbe più attenzione di chi indaga su queste cose. Bruttissima pagina di tv, bruttissima serata per La7.
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