L’immagine della colonna di camio che trasporta le salme via da Bergamo è stata forse il primo, vero attentato all’ottimismo ostentato dagli italiani sui balconi di tutto il paese in questi primi 12 giorni di quarantena. Un’immagine difficile da mandar via, e che ci ha fatto risvegliare tutti più tristi, anche perché è coincisa con le prime, decise indiscrezioni da parte del Governo che il 3 aprile non basterà per dichiarare il ‘cessato pericolo’, che dovremo stare in casa ancora per tanto tempo.
Ed è in questa scia che si colloca il messaggio di Beppe Fiorello sui social: “Camion militari per portare le bare dei morti e ancora si canta sui balconi, si fanno battutone spiritose su questa tragedia epocale, si fanno Happening sui social, Dobbiamo fare tre giorni di lutto nazionale, rispetto per i morti e le loro famiglie, social si ma senza fare festa”.
Un pensiero che già serpeggia tra molti italiani, anche se in tanti si sono ribellati alle parole di Fiorello, sostenendo che la musica sui balconi è un modo per andare avanti, per non deprimersi, per non pensare alla gravità della situazione. L’attore in qualche modo vuole ribadire l’importanza di pensarci, invece, di prendere coscienza di questo dolore. Anche per rispetto per coloro cui, a differenza di quanto avviene per chi vive lontano dalle linee del fronte lombardo, il virus sta realmente squarciando le famiglie, strappando vite ai propri familiari, provocando un dolore che – per fortuna – la maggior parte di noi può solo immaginare. Essere italiani, d’altronde, deve significare anche questo: un’unione anche nel dolore, e non solo nella ‘festa’ per distrarci.
Camion militari per portare le bare dei morti e ancora si canta sui balconi, si fanno battutone spiritose su questa tragedia epocale, si fanno Happening sui social, Dobbiamo fare tre giorni di lutto nazionale, rispetto per i morti e le loro famiglie, social si ma senza fare festa pic.twitter.com/nlfFEDRdtf
— Giuseppe Fiorello (@BeppeFiorello) March 18, 2020
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