Paolo Fresu ha suonato dopo il minuto di silenzio con cui si è aperta la cerimonia per le vittime del Covid al parco della Trucca di Bergamo, davanti all’ospedale Giovanni XXIII di Bergamo dove viene inaugurato il Bosco della memoria alla presenza del premier Mario Draghi. Fresu, con musica ha interpretato il momento collettivo e doloroso:
“Essere qua come musicista, senza parole, per interpretare un momento collettivo, è la dimostrazione che la musica è necessaria”. Paolo Fresu ha aperto e chiuso con le sue note la cerimonia di inaugurazione del bosco della memoria di Bergamo, nella prima giornata nazionale delle vittime del Covid.
Solo con la sua tromba ha reso l’emozione di una giornata di raccoglimento, mentre ancora la pandemia fa contagi e crea restrizioni con importanti conseguenze, non ultima quelle sulle famiglie di chi lavora nell’arte e nello spettacolo, spesso dietro e non davanti al palco. Ancora pochi minuti prima di salire sul podio allestito per l’occasione non sapeva cosa avrebbe suonato. E nemmeno il trombettista che per quattro anni ha diretto il Jazz Festival di Bergamo lo ha detto esattamente. “Ho improvvisato totalente. Potete dargli voi un titolo – ha detto -. Il primo brano erano degli echi, l’altro una sorta di grande organo terminato con una nota molto lunga con un respiro circolare”.
La tromba di Paolo Fresu ricorda le vittime del Covid
all’inaugurazione del Bosco della memoria, nel parco della Trucca, a Bergamo in occasione della prima Giornata nazionale in memoria dei morti della pandemia. #ANSA #GiornataNazionale https://t.co/tG2N05HMcJ pic.twitter.com/QjlaRfVR5F— Agenzia ANSA (@Agenzia_Ansa) March 18, 2021
Argomenti: covid-19