Il cantante Tony Dallara, 84 anni, che usa una sedia a rotelle a causa di alcune difficoltà motorie dovute a una lunga degenza in ospedale, aveva chiesto di poter essere vaccinato nel suo domicilio per ovvi motivi. Ma quando è arrivato l’sms di conferma del suo turno, ha scoperto che la sua richiesta non era stata ascoltata e che doveva recarsi al Poliambulatorio dell’Auxologico. “Sono stato costretto a pagare di tasca mia l’ambulanza per andare a fare il vaccino anti-Covid”, ha raccontato al programma radiofonico “Un Giorno da Pecora”.
“Ho ricevuto la prima dose di Pfizer e mi sono vaccinato convinto e sereno”, ha aggiunto il cantante, riferendo le disavventure affrontate per ricevere la vaccinazione.
“Avevo fatto richiesta – ricorda – perché me lo venissero a fare a casa, visto che ho delle difficoltà anche per camminare. Ma nessuno mi ha mai risposto e sono dovuto andare io lì, affittando di tasca mia un’ambulanza. Non ho potuto prenotare appositamente un taxi abbastanza grande da ospitare la mia carrozzina”.
C’è speranza di ricevere la seconda dose a domicilio? “No, ci hanno detto di no – ha risposto. – Dovrò farla il 2 aprile, ma dovrò prendere ancora l’ambulanza a mie spese. Mi sono arrabbiato, ci sono tanti che fanno i furbi mentre io che sono onesto mi dovrò pagare di nuovo tutto da solo. Non è questa la maniera di agire”, ha concluso Dallara.
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