La Presidente di South Working® – Lavorare dal Sud, Elena Militello, e il Vice-Presidente esecutivo, Mario Mirabile, hanno incontrato oggi a Roma il Ministro della Cultura Dario Franceschini, per presentare il progetto dell’Associazione South Working®, nato nel marzo 2020 e in collaborazione con Fondazione Con il Sud. Il progetto risponde alla sempre crescente domanda di lavoro agile da parte dei lavoratori, molti dei quali rientrati nei territori di origine durante la pandemia.
“Il progetto di South Working® – ha dichiarato la Presidente Militello – si interseca naturalmente con le competenze del Ministero della Cultura, nell’ottica di una valorizzazione dinamica del nostro immenso patrimonio culturale e storico-monumentale. I nostri sforzi come associazione si concentrano anche sull’immaginare i luoghi della cultura, come musei e biblioteche, in sinergia con le esigenze dei lavoratori agili e delle comunità locali”.
“Esempi virtuosi di queste attività – ha aggiunto il Vice-Presidente Mirabile – sono numerosi sul territorio madonita, da Castelbuono a Isnello e Petralia Sottana, come in tanti altri territori in giro per l’Italia con cui abbiamo dato vita a una rete tra gli spazi per un circuito di welfare per permettere ai South Worker di accedervi. Luoghi come musei e biblioteche possono diventare presidi di comunità, ossia anche spazi da cui lavorare in modo condiviso, dove i lavoratori agili possono svolgere la loro attività insieme alle comunità locali, scambiando competenze e idee con altri lavoratori e sfuggendo all’isolamento del lavoro da casa”.
Un altro nodo affrontato nel corso dell’incontro è la centralità del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza all’interno del quadro cultura e smart working, nell’ottica di superare il paradigma del turismo ‘mordi e fuggi’ e stagionale.
“L’obiettivo di South Working®” hanno infatti concluso Militello e Mirabile nel colloquio con il Ministro, “è incentivare il ritorno al Sud di capitale umano, in modo da stimolare l’implementazione di infrastrutture adeguate per poter lavorare agilmente anche da questi territori. Un’azione che fa bene anche all’immenso patrimonio storico-monumentale italiano, tramite la rivalutazione di spazi che possono diventare presidi di comunità importanti per i territori”.