I The Jackal hanno conquistato con la loro ironia i giurati del Festival di Giffoni tra anneddoti e battute hanno incontrato i ragazzi in un doppio appuntamento con gli incontri nella sezione ‘Impact!’ e gli ‘Generator +13’.
Tra le domande anche un riferimento all’On. Alessandro Zan, ospite oggi al Giffoni, su cui Aurora Leone ha risposto lanciando un appello ai ragazzi della Sala Truffaut a sostegno del disegno di legge al centro del dibattito degli ultimi mesi: ”Ognuno va tutelato – ha sottolineato – Sentitevi sempre liberi di essere come siete”.
Simone Ruzzo, Alfredo Felco, Aurora Leone, Claudia Napolitano e Gianluca Colucci hanno ripercorso le tappe fondamentali del loro percorso dagli esordi, dove tutto è nato per amicizia sui banchi di scuola, fino a diventare uno dei collettivi artistici di maggiore successo: ”È nato da piccoli – ha spiegato Felco – Abbiamo iniziato per passione, senza fini commerciali. YouTube non c’era. Solo dopo, quando abbiamo iniziato a caricare i video, abbiamo visto che le persone si iscrivevano al nostro canale e abbiamo capito che sarebbe potuto diventare un lavoro”.
Il loro segreto, però, è la continua evoluzione: ”Abbiamo sempre cercato di evolverci – ha aggiunto – anche in base all’evoluzione dei social, che abbiamo deciso di seguire”. Tanto che, è proprio con la nascita di social come Snapchat o Tik Tok, che si sono resi conto di essere ”troppo lontani da quel pubblico”, che è arrivato Fru.
Diverso il modo in cui è entrata Aurora nel gruppo: ”Ho partecipato a Italia’s got talent e i The Jackal mi hanno mandato un messaggio su Facebook a cui ho risposto dopo due mesi perché non lo avevo visto – ha raccontato – Li ho implorati di darmi una possibilità e quando ci siamo incontrati ho fatto un colloquio proprio su quell’avventura”.
”Poi ho fatto un periodo di prova – ha spiegato ancora Aurora – durante il quale ho realizzato i video con loro, che poi è il vero modo per capire se sei un The Jackal”.
Più complesso, invece, il provino della new entry Claudia Napolitano: ”Al provino mi hanno chiesto un monologo brillante, uno drammatico, una improvvisazione di due minuti con Ciro e finanche di dipingere la Monna Lisa – ha detto – Sinceramente, è più semplice entrare in accademia!”.
Tante gli argomenti toccati anche l’utilizzo del registro comico nei diversi mezzi, dalla tv al cinema. ”Abbiamo di base una comicità che si fonda su quello che ci fa ridere, che ci diverte – ha premesso Aurora – Per il cinema si è soggetti a una sceneggiatura ma conserviamo comunque i nostri tratti caratteristici perché siamo riconosciuti in un certo modo. Ma non limitandoci al web sperimentiamo altre piattaforme e quindi l’anima rimane”.
”Ad esempio, per il programma Europei a casa The Jackal – ha continuato – siamo noi stessi ma con un canovaccio televisivo e una struttura fatta apposta per il programma. Quindi rimaniamo noi stessi ma ci adattiamo alla piattaforma. Anche l’intrattenimento che sembra improvvisato è molto studiato. Dietro c’è studio e molta sperimentazione”. E Fru ha concluso: ”Al di là dei mezzi, quello che funziona sono le idee. Puntate prima sulle idee e poi sui mezzi che avete”.
I Jakal sull'omofobia: "Ognuno va tutelato, sentitevi liberi di essere come siete"
Il gruppo comico al Giffoni film Festival dove hanno incontrato i ragazzi in un doppio appuntamento con gli incontri nella sezione 'Impact!' e gli 'Generator +13'
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29 Luglio 2021 - 20.00
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