Alessandro Orsini ha smesso di essere il direttore dell’Osservatorio internazionale sulla sicurezza della Luiss. Anzi l’università ha deciso di chiudere direttamente l’osservatorio fondato dal professore.
La decisione è arrivata dopo le numerose polemiche per le esternazioni che molti considerano filo russe (il professore nega e dice di essere solo per la pace) che da settimane Orsini continua a rilasciare sui giornali e nei talk televisivi.
Orsini, salvo altre decisioni, resta professore associato nel dipartimento di Scienze politiche ma il sito del suo osservatorio è stato già rimosso dal web e scomparso all’istante.
«L’accordo di collaborazione con Eni per l’Osservatorio sulla sicurezza internazionale, affidato dall’ateneo al professor Alessandro Orsini, è giunto a scadenza da circa due mesi e non sarà rinnovato», spiegano intanto dall’ateneo, «Per questa ragione, i canali di comunicazione dell’Osservatorio, incluso il sito internet, “Sicurezza internazionale”, da oggi non sono più attivi».
L’ultima polemica su Hitler che non aveva intenzione di fare la guerra
L’ultima dichiarazione di Orsini durante la trasmissione Accordi & Disaccordi andata in onda nella serata del 29 aprile ha destato non poche polemiche: «Hitler non aveva intenzione di far scoppiare una guerra mondiale. La Germania invase la Polonia; Inghilterra e Francia si erano alleate con la Polonia e scattò un effetto domino che Hitler non si aspettava».
Una affermazione contestata da molti storici, visto che il Regno Unito, tramite il suo ambasciatore a Berlino, aveva chiaramente ammonito Berlino sul fatto che in caso di invasione della Polonia Londra sarebbe intervenuta a fianco del governo di Varsavia.
Forse Hitler non immaginava che dopo alcuni anni avrebbe dovuto uccidersi come Mussolini non immaginava che sarebbe finito appeso a testa in giù a piazzale Loreto. Ma questa è un’altra vicenda.