Al Bano ha parlato del suo rapporto con Vladimir Putin, in occasione della presentazione del libro I Viaggi con la speranza – Storie di famiglie colpite dalla malattia di un figlio. Rapporto sull’emigrazione sanitaria in Italia di Gianluca Budano, alla 21/a edizione de Il libro possibile (festival sostenuto da Pirelli) a Polignano a Mare (Bari),
Quello che abbiamo vissuto per il covid nel mondo «si chiama terza guerra mondiale. Grazie a Dio ne stiamo uscendo, ma non fidiamoci, perché quel virus è ancora straordinariamente attento ad aggredire. Siamo comunque in una fase migliorativa. Per il futuro dobbiamo stare più attenti a questo tipo di virus, che ti attaccano e ti distruggono. Va quindi migliorato anche l’aspetto sanitario di questo Paese».
«Siamo a un festival – sottolinea il cantante – ma ricordiamoci che non così lontano continuano a cadere bombe. Io ero un grande ammiratore di Putin, tanto che l’Ucraina mi aveva iscritto tra i non graditi al popolo ucraino, poi ci eravamo chiariti. Però questo nuovo risvolto di Putin mi ha veramente stupito. Non può una persona che stava rischiando di prendere il premio Nobel per la pace, che ha avuto una copertina della rivista Time come uomo dell’anno, passare da tanto amore per l’Occidente a tanto odio per quel piccolo Paese. È anche una questione di proporzioni. La Russia è un gigante, l’Ucraina è un topolino, non è umano agire così. Servivano le armi dell’intelligenza e dell’umanità per risolvere i loro problemi, non la guerra. Non si possono vedere quotidianamente persone che scappano dalle loro case e che sono costrette sostanzialmente a non vivere. È una realtà desolante”.