A un mese dalla morte di Piero Angela, il figlio Alberto ha ricordato il padre Piero con un lungo post su Facebook, ringraziando tutti per le dimostrazioni di affetto e di vicinanza ricevuti in questi 30 giorni: “Carissimi, oggi è esattamente un mese dalla scomparsa di mio padre. Vorrei ringraziare tutti voi per le incredibili ed emozionanti dimostrazioni di affetto che hanno investito tutta la nostra famiglia dopo la morte di papà…”. Poi il conduttore invita a far tesoro degli insegnamenti del padre per ricominciare e scrive: “Adesso è ora di fare un grande respiro e ripartire…”.
Una ripartenza che riguarda anche e soprattutto lui: “Anche per me che ho ricominciato a viaggiare per il mio lavoro, preparando le trasmissioni che vedrete nei prossimi mesi. Anche perché, come papà ha scritto nel suo ultimo messaggio, lui ha fatto la sua parte, ora sta a noi, ad ognuno di noi, fare la nostra…”.
Ringraziando amici, fan, parenti e perfetti sconosciuti per essere stati presenti e vicini a lui e alla sua famiglia Alberto Angela sottolinea come i tanti messaggi ricevuti siano stati di estremo conforto e aiuto: “30 giorni sono un tempo breve per elaborare un lutto di una persona così cara. Sono stati giorni intensi, trascorsi a tratti freneticamente nel turbinio di forti emozioni vissute e nella gestione degli eventi legati alla scomparsa di mio padre. Ma questi 30 giorni sono anche stati ricchi di momenti lenti, di pausa, di riflessione, di ascolto, di tempo dedicato a leggere tutte le dimostrazioni di stima e di affetto che ci sono arrivate.
Ho voluto leggerli tutti, uno per uno, i vostri messaggi. E vi ringrazio, a nome mio e di tutta la nostra famiglia, per le vostre parole…”.
Poi aggiunge una considerazione sull’importante eredità lasciata dal padre Piero Angela a tutti coloro che lo hanno seguito per l’intera sua carriera: “È bello, e fonte di grande orgoglio, vedere che Piero ha fatto parte, in una maniera o nell’altra, della vita di tutti voi. Ed è altrettanto bello constatare che la sua voglia di trasmettere il sapere che ha portato avanti nel corso di tutta la sua vita, fino all’ultimo giorno, ha generato dei risultati importanti. Alcuni sono frutti già maturi, come testimoniano i tantissimi messaggi di persone adulte che raccontano di dovere anche a Piero l’interesse per i vari “ambiti del sapere”. E, in alcuni casi, di averne fatto una professione. Altri sono germogli, quelli dei giovani ai quali ha pensato e per i quali si è impegnato fino all’ultimo giorno della sua lunga vita…”