Sarà una mostra dallo sguardo personale e d’eccezione, appartenente ad Edward Hopper, tra i massimi esponenti del realismo americano, quella che verrà ospitata al Whitney Museum fino al 5 marzo 2023. ‘Edward Hopper’s New York’ raccoglierà oltre 200 opere tra disegni, stampe, illustrazioni e dipinti che apriranno uno scorcio sulla visione dell’artista sulla città che “conosceva e amava di più”, come affermato da lui stesso: New York.
Una narrazione che predilige angoli, strade, strutture, ponti meno conosciuti, escludendo i monumenti e i luoghi iconici e preferendo l’orizzontalità rispetto alla verticalità: quella di Hopper non è infatti una rappresentazione della metropoli legata allo sviluppo edilizio che tutti conosciamo, bensì della sua New York, rimasta a misura d’uomo. “Questa mostra – dichiara la curatrice Kim Conaty – presenta anche opere meno o del tutto sconosciute al pubblico. Hopper visse in città per la maggior parte della sua vita, al civico 1 di Washington Square North non lontano dall’attuale sede del Whitney. Nel corso della sua esistenza fu testimone degli stessi incessanti cicli di demolizione e costruzione che ci sono oggi, mentre la città si reinventa costantemente. Tuttavia Hopper ha catturato una città che è allo stesso tempo in cambiamento e immutabile, un posto particolare nel tempo e al quale la sua mente ha dato una forma ben distinta”
L’esposizione, organizzata in sezioni tematiche che trattano la sua intera produzione, inizia con i suoi primi disegni e materiali d’archivio più esclusivi, per poi arrivare alla sezione ‘The Window’ in cui l’artista cattura la quotidianità più intima e privata dei newyorkesi, che vengono ritratti a loro insaputa e dunque nel modo più naturale possibile. Sarà, inoltre, la prima volta che cinque suoi dipinti, raffiguranti i paesaggi urbani secondo la sua visione, verranno mostrati assieme nella sezione ‘The Horizontal City’; si tratta di opere realizzate tra il ’28 e il ’35 che ritraggono edifici tutt’oggi ancora esistenti. Le tele rispecchiano la visione dell’artista, contrario allo sviluppo verticale che invece ora è divenuto elemento peculiare della città.
Ultima è la sezione ‘Washington Square’, che vuole rappresentare uno sguardo sul suo quartiere, quello che lo ha ispirato nel corso della sua carriera e che accoglie anche una serie inedita di acquerelli ritraenti i panorami che Hopper scorgeva dalla sua finestra o dal tetto.