Al Bano ha parlato della questione omofobia riguardante i mondiali in Qatar, in un’intervista per l’AdnKronos ad Alisa Toaff.
La Fifa ha vietato ai giocatori delle nazionali che partecipano ai mondiali di calcio di indossare la fascia a sostegno dei diritti Lgbtq+? ”Ha fatto bene, quando si va in casa di altri bisogna rispettare le regole di quella casa. Se vai in un paese e esistono regole ancestrali, anche se non le condividi le devi rispettate perché sei ospite a casa loro”.
”Bisogna nascere in quel paesi per capirne la mentalità – dice il cantante – questo ci serva di lezione perché non bisogna mai dimenticare quanto siamo fortunati a vivere in Italia, nonostante tutto. Io ragiono da uomo fortunato perché sono nato in un paese dove la libertà sfocia spesso nel libertinaggio – continua ironico – e questo non è una cosa positiva”.
Anche la Russia finisce nell’occhio del ciclone, approvando la legge contro lapropaganda Lgbt: ”Lo fa come forma di difesa contro la Nato, non dimentichiamoci che Putin era un grande amante di tutto ciò che è Occidente e lo stavano premiando con il Nobel per la pace”.
Al Bano, che in passato è stato amico di Putin e che ha fatto molti concerti in Russia prima della guerra contro l’Ucrania, prosegue: “La rivista ‘Time’ lo aveva definito (Putin, ndr) ‘l’uomo dell’anno’. Bisogna agire attraverso la diplomazia – sottolinea il cantante – basta con le guerre. Bisogna lottare con la forza delle parole, non con quella delle armi. Ci vorrebbe una legge mondiale che dica: ‘da ora in poi ‘no war”’, conclude.