Al Palazzo Ducale di Genova, dallo scorso 6 ottobre, giornata di inaugurazione, la mostra ha avuto un afflusso di quasi 40 mila visitatori. Sono i numeri registrati fino a questo punto e il grande interesse mediatico per Rubens a Genova che hanno spinto gli organizzatori a prorogare l’evento – che avrebbe dovuto concludersi il 22 gennaio – fino al 5 febbraio 2023.
Questa proroga è un’opportunità per i turisti, per la città e per le scuole che hanno mostrato un grande interesse per l’arte del pittore che ha aperto, secondo Luigi Mallé, la via al tumultuante barocco europeo, nordico e francese. Per queste, quindi, la possibilità di visitare il Palazzo con la ripresa delle lezioni, dopo le festività di inizio anno.
Pieter Paul Rubens, del resto, attraverso la sua arte parla della città, della storia della Repubblica di Genova all’inizio del Seicento, quando essa si trovava all’apice di un periodo di vivacità economica e culturale. Egli, infatti, vi soggiornò tra il 1600 e il 1607 e tra le opere che hanno fatto ritorno ci sono, ad esempio, quelle create su commissione dei più agiati e potenti genovesi di allora. Si possono ricordare fra queste, solo per citarne tre fra le più note, il Ritratto di Violante Maria Spinola Serra, il San Sebastiano e l’Autoritratto giovanile, esposto per la prima volta nel nostro paese.
La curatela dell’evento è di Nils Büttner, docente della Staatliche Akademie der Bildenden Künste Stuttgart nonché Chairman del Centrum Rubenianum di Anversa, e di Anna Orlando, independent scholar genovese, co-curatrice della mostra L’Età di Rubens tenutasi a Palazzo Ducale nel 2004. Rubens a Genova è prodotta dal comune di Genova con Fondazione Palazzo Ducale per la Cultura e la casa editrice Electa, e grazie al supporto e alla partecipazione dello Sponsor Unico Rimorchiatori Riuniti.
