L’Associazione italiana editori (Aie), in collaborazione con Nielsen BookScan, ha finalemte reso pubblici i dati relativi alla vendita e distribuzione dei libri nel 2022 e lo ha fatto durante la giornata conclusiva del 40simo Seminario di Perfezionamento della Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri.
Secondo quanto riportato dalla ricerca, l’Italia si attesta come la sesta editoria del mondo dietro gli Stati Uniti, la Cina, la Germania, il Regno Unito e la Francia. Da quanto attestato, lo scorso anno sono state vendute 112.6 milioni di copie, per un totale di 1.671 miliardi di euro. Nonostante la grande crescita, si è registrato un leggero calo rispetto all’anno precedente, rappresentando, comunque, una netta crescita rispetto al 2019 con un aumento di valore e numero di copie rispettivamente del 13.1% e 13.3%.
Gli italiani, quindi, rispetto al 2019 hanno comprato 13 milioni di libri in più.
Andando più nello specifico, è aumentato anche il mercato degli audiolibri, con il valore di 25 milioni di euro per gli abbonamenti (con relativo aumento rispetto all’anno passato del 4.2%). Minor sorte è toccata, invece, agli e-book, con un calo dell’8% delle vendite.
Per quanto riguarda le librerie fisiche, dopo aver subito un calo dal 2020 a causa della pandemia, straordinariamente ha registrato, alla fine del 2022, un bilancio di 889 milioni di euro. Di conseguenza all’aumento degli acquisti in-store sono calate le vendite online e la grande distribuzione relativamente del 5% e del 10%.
Come bilancio finale, gli italiani acquistano principalmente dalle librerie fisiche, le quali registrano una quota di mercato del 53.2%. seguono l’online con il 42.2% e la grande distribuzione al 4.6%.