È il 7 febbraio 1914 quando viene proiettato per la prima volta “Kids Auto Races at Venice” (in italiano “Charlot si distingue”), il secondo film interpretato da Charlie Chaplin, il primo in cui indossa i panni del vagabondo Charlot, il comico-malinconico che diventerà un monumento della storia del cinema. Ancora oggi, le sue avventure ci fanno ridere, sognare ed emozionare.
La “maschera” con bombetta, baffetti e bastone è diventata negli anni successivi un beniamino del pubblico nel periodo d’oro del cinema muto e una delle piu’ grandi icone del ‘900. Il personaggio di Charlot, nacque da un’idea di Charlie Chaplin e del produttore e regista Mack Sennett, nel 1914.
Chaplin aveva già stipulato un contratto con la Keystone Film Company e propose alla stessa di creare un personaggio comico che usasse pochissimi dialoghi per esprimere le proprie idee, usando quasi esclusivamente il linguaggio del corpo. Dalla sua nascita, nel 1914, fino al 1940, Charlot diventa simbolo di quell’umanità che si scontrava ogni giorno con uomini di status sociale diversi dal suo.
In questo film è alle prese con una corsa di macchine per bambini a Venice, California, filmata da una cinepresa. Charlot si mette in mezzo, nonostante i tentativi del regista di allontanarlo. Ma non è facile disfarsi di lui.
Il reietto della società, bersagliato dalla sfortuna e dalla cattiveria di questi personaggi, aveva come amico solo un cane (o qualche altro animale) e si consolava con l’amore per una bella ragazza, molto spesso del suo stesso stato sociale, vincendo contro il guascone di turno grazie alla sua astuzia. I film che seguirono questo filone sono “Vita da cani” (1918), “L’emigrante”, “Il monello” e “La febbre dell’oro”.
Charlot è stato il protagonista di oltre 70 film e ha fatto vincere a Chaplin due Oscar alla carriera, uno nel 1929 e l’altro nel 1972.