Addio a Luciano Sovena, l'avvocato colonna del cinema italiano

Sovena era un avvocato specializzato nel diritto d'autore è stato presidente di Cinecittà Luce. Negli ultimi anni, Sovena ha presieduto la Film Commission di Roma e Lazio

Addio a Luciano Sovena, l'avvocato colonna del cinema italiano
Luciano Sovena
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14 Maggio 2023 - 16.01


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Luciano Sovena, un avvocato appassionato di cinema, originario di Roma, era nato il 13 dicembre e amava scherzare sulla coincidenza della sua nascita con la festa di Santa Lucia. Sovena amava la vista e la protezione degli occhi che la Santa garantiva, mentre lui amava usare gli occhi per ammirare l’arte.

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Sovena è morto all’età di 73 anni ed era uno dei personaggi che lavorava dietro le quinte dello spettacolo, contribuendo al successo di attori, registi e produttori. Nonostante fosse poco conosciuto dal grande pubblico, il suo ruolo era essenziale per il mondo del cinema.

Conosciuto come “Lucianone”, Sovena era un avvocato specializzato nel diritto d’autore. Ha lavorato presso il dipartimento dello Spettacolo della presidenza del Consiglio e ha ricoperto il ruolo di amministratore e presidente dell’Istituto Luce, che in seguito è diventato Cinecittà Luce. Negli ultimi anni, Sovena ha presieduto la Film Commission di Roma e Lazio e ha fondato il primo centro di cinematografia euromediterraneo in Marocco. Inoltre, dallo scorso anno, faceva parte della direzione artistica del Torino Film Festival, diretto da Steve Della Casa.

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Sovena ha prodotto molte opere cinematografiche presentate nei principali festival e pluripremiate. Tra le produzioni realizzate da Sovena alla guida dell’Istituto Luce e di Cinecittà Luce, ci sono Sette opere di misericordia (2011) di Gianluca e Massimiliano De Serio, Là-Bas (2011) di Guido Lombardi, Corpo celeste (2011) di Alice Rohrwacher, 20 sigarette (2010) di Aureliano Amadei, Into Paraiso (2010) di Paola Randi, Le quattro volte (2010) di Michelangelo Frammartino, Private (2004) di Saverio Costanzo. Inoltre, ha coprodotto I colori dell’anima. Modigliani (Modigliani, 2004) di Mick Davis e interpretato da Andy Garcia e Il mercante di Venezia di Michael Radford con Al Pacino.

Ciò che colpiva di Sovena era la sua sincera passione, a volte gioiosamente adolescenziale, per il cinema e la sua costante ricerca di talenti e novità. Sovena è scomparso senza preavviso, con la valigia pronta per il festival di Cannes, con ancora negli occhi la curiosità per ciò che avrebbe ancora scoperto.

Dal mondo del cinema di Berlino a quello di Cannes, da Venezia fino a Cinecittà, l’avvocato innamorato del cinema era presente in tutti questi luoghi, un mondo che ogni cinefilo e artista sogna di appartenere. Sovena condivideva la stessa passione e, spesso, grazie a lui molti talenti emergenti hanno avuto la possibilità di emergere.

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Domani la camera ardente sarà aperta dalle 11 alle 19 alla Casa del Cinema di Roma, un luogo che considerava un po’anche casa sua. I funerali saranno celebrati martedì 16 maggio a Sant’Agnese Fuori le Mura, in via Nomentana 349.

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