Il 5 agosto del 1962 moriva da sola nella sua casa di Los Angeles la diva delle dive, Marilyn Monroe. Un addio avvenuto in circostanze ancora poco chiare, che l’ha strappata via consegnandola però al mito. Attrice, cantante, modella e produttrice cinematografica, Marilyn è soprattutto un’icona pop. Celebri le 10 serigrafie realizzate da Andy Warhol in cui il volto della diva assume colori sgargianti tramite un sapiente gioco di rosso, blu, verde, azzurro e rosa.
Nata a Los Angeles il 1 giugno del 1926, Norma Jeane Baker Mortenson ha un’infanzia travagliata: la madre, Gladys Pearl Monroe, e’ affetta da problemi psichici e non puo’ prendersi cura della figlia. Il padre non esiste: sebbene sul certificato di nascita della bambina risulta essere Martin Edward Mortenson, un fornaio norvegese ex marito di Gladys, i biografi concordano nel dire che non fosse lui in quanto la coppia si era già separata prima che la donna restasse incinta.
Norma cresce così passando da un orfanotrofio a un altro, con un’instabilità che si riflettera’ per tutta la vita sul carattere e sulle relazioni amorose di Marilyn. A 16 anni Norma sposa il 21enne James Dougherty, ma i due si lasceranno dopo poco. Nel frattempo trova lavoro presso un’industria aeronautica produttrice di paracadute dove conosce il fotografo David Conover che la convince a intraprendere la carriera di modella. E’ l’incontro che le cambierà la vita. Nel 1946, a venti anni, si schiarisce i capelli e cambia nome: nasce il mito di Marilyn Monroe.
E’ l’inizio della sua carriera nel cinema che, dopo una breve esperienza nel porno – la pellicola originale fu battuta all’asta nel 2008 per un milione e mezzo di dollari – la porta a recitare in alcuni dei film piu’ noti come “Gli uomini preferiscono le bionde”, “Niagara”, “Eva contro Eva”, ma soprattutto a diventare l’icona sexy per antonomasia di quegli anni.
E tra gli uomini che cullano il sogno proibito della bionda Marilyn ci sono idoli dello sport, della letteratura e gli uomini più potenti del mondo: i fratelli Kennedy. Secondo alcune ipotesi, la morte di Marilyn, e’ legata proprio alle relazioni avute prima con John, poi con Bob. Ma mentre il rapporto con i Kennedy era tenuto segreto e sotto il controllo dell’Fbi diretta da Edgard J. Hoover, le riviste si gossip si riempivano dei brevi e turbolenti matrimoni. Primo fra tutti quelli con Joe Di Maggio, durato appena nove mesi e destinato a segnare profondamente la carriera del campione di baseball. Poi quello con il drammaturgo Arthur Miller che per quattro anni e mezzo ando’ avanti tra lunghe separazioni, profonde frustrazioni e il lento sprofondare di Marilyn nella psicosi. Il 5 agosto del 1962, la Monroe morì sola, accanto a una boccetta di barbiturici vuota.