Bologna attraverso l’iniziativa “Un’infestazione di Cheap al MamBo” di trasforma in un’evocazione di pratiche, immagini, lotte quotidiane e resistenze transfemministe che prendono forma in 175 poster, tutti selezionati dalla Call for Artists 2023 (promossa dal collettivo CHEAP), che prenderà il via il 6 ottobre e terminerà il 17 dicembre.
Il Museo MamBo ospiterà installazioni di lavori già realizzati dal collettivo CHEAP, per celebrare un decennale “all’insegna del sabotaggio come pratica artistica trasformativa”. Tra i protagonisti ci sarà parte dell’archivio fotografico che documenta i progetti in strada, alcune traduzioni di poster in formati atipici, riedizioni ripensate in prospettiva site specific: il tutto sarà disseminato tra spazi espositivi e non espositivi, dai bagni per il pubblico alla collezione del museo.
Negli ultimi dieci anni ‘Cheap’ ha abituato il pubblico ad un’idea di arte pubblica effimera, instabile come la carta dei poster che affigge in strada, dai contenuti politici e transfemministi che ha disseminato sul paesaggio urbano della città.
Elena Di Gioia, delegata alla Cultura di Bologna e Città metropolitana, ricorda che “i poster di Cheap hanno abitato e infestato il nostro paesaggio urbano per dieci anni esprimendo, con forme originali e creative di arte pubblica, una tenace volontà di sorprendere i e le passanti con messaggi diretti e efficaci su temi spesso controversi, e proprio per questo necessari”.
“Progetti come quello di Cheap – aggiunge il direttore di MamBo, Lorenzo Balbi – dimostrano come un museo contemporaneo debba mettersi costantemente in discussione, dimostrando di essere un organismo vivente e adattabile capace di rinnovarsi e sperimentare nuovi modelli”.