CCCP Fedeli alla Linea tornano dopo 40 anni con una mostra a Reggio Emilia

Una mostra ai Chiostri di San Pietro ma anche un box discografico e vari incontri come “Danni collaterali”.

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13 Ottobre 2023 - 00.22


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di Giordano Casiraghi

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Tante cose per celebrare i quarant’anni dall’uscita del primo disco dei CCCP. Oggi Giovanni Lindo Ferretti, Annarella Giudici, Danilo Fatur e Massimo Zamboni sono di nuovo insieme, a raccontare quello che quella sigla, quel periodo storico, ha significato per loro stessi, individui fortenemente uniti in quel progetto che ora viene celebrato con una grande mostra aperta l’11 ottobre ai Chiostri di San Pietro a Reggio Emilia. Mostra che sarà visitabile fino all’11 febbraio 2024. La visita richiede almeno un’ora abbondante, ma volendo assorbire tutte le immagini proposte ne richiederebbe almeno tre di ore, perché c’è tanta musica nelle varie stanze allestite, tanta scenografia, tanti schermi più o meno grandi che trasmettono materiali anche inediti, di concerti e interviste. Per qualcuno che c’era il giorno dell’inaugurazione, dopo una prima visita e la conferenza stampa, è scattato il desiderio di un secondo giro, tanto è il materiale esposto che ogni volta svela cose nuove. La mostra è promossa e organizzata dallaFondazione Palazzo Magnani e dal Comune di Reggio Emilia e curata dagli stessi CCCP in un percorso cronologico e antologico per scoprire i dischi pubblicati, la gestazione di ognuno di essi, il racconto del mondo che circondava i CCCP e a cui si sono ispirati.  1800 mq, 28 spazi espositivi, un percorso che comincia con le sagome metalliche dei tre VoPos di Berlino al fianco della via Emilia, in contrasto con la scritta “Felicitazioni!”, che si addentra nel Chiostro Piccolo, passa per il Chiostro Grande e si snoda su due piani con installazioni, opere d’arte inedite, fotografie d’archivio mai pubblicate, supporti audiovisivi, costumi di scena. Info e biglietti: www.palazzomagnani.it/exhibition/felicitazioni-cccp-fedeli-alla-linea-1984-2024/ Pacchetti turistici: www.palazzomagnani.it/pacchetti-turistici/. Notevole e irrinunciabile il catalogo della mostra con le foto, tantissime, tra gli altri di Luigi Ghirri e Vittorio Catti, con 455 pagine, poco sctitto e tante immagini, realizzato da Interno 4 edizioni.

Tra i primi visitatori le facce trasmettevano sorpresa e ammirazione, forse anche un po’ di nostalgia per un tempo che non c’è più. Al centro del primo grande chiostro oltre alla famosa Trabant, perdipiù famigliare, più lunga della berlina, auto prodotta dal 1957 al 1991 nella Germania dell’Est fino alla caduta del muro di Berlino. E insieme all’utilitaria è stato posizionato un pezzo di muro che la città di Reggio Emilia, la più filosofietiva di sempre, ha voluto accaparrarsi. Reggio Emilia città che i CCCP di oggi ringraziano per avergli dato questa opportunità di celebrazione. Potevano i CCCP proseguire la loro storia? “No – risponde Massimo Zamboni – partendo da Reggio Emilia siamo arrivati a Berlino est e ovest, abbiamo attraversato l’Europa delle frontiere, Beirut, il mondo arabo, l’URSS e paesi satelliti fino a suonare a Mosca e Leningrado, poi il muro è crollato e il ciclo si è concluso, nel momento giusto”. Che poi invece è proseguito con la sigla CSI, ma quella è un’altra storia che non viene rappresentata e non viene mai nominata nella conferenza stampa. Presenti anche le autorità della città di Reggio Emilia, l’assessore alla cultura Annalisa Rabitti e il sindaco Luca Vecchi: “Non potevamo lasciarci sfuggire questa occasione, i CCCP nascono a Reggio Emilia e la loro esperienza andò al di là del gruppo stesso, e diedero impulso alla nascita di moltissime altre band che crebbero nella nostra città e nella nostra provincia, portò sul palcoscenico italiano un modo nuovo, diverso, di fare musica e cultura”. 

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Si torna a parlare di CCCP anche in forma discografica, infatti erano presenti per Universal Lucio Schirripa e Ivan Storti che hanno illustrato quello che viene pubblicato con l’occasione: innanzitutto un box deluxe “FELICITAZIONI! CCCP – Fedeli alla linea. 1984 – 2024” numerato e in edizione limitata, è disponibile in pre-order al seguente link e acquistabile nello shop dei Chiostri di San Pietro. Comprendedue vinili 180gr, un CD, un libretto di 20 pagine con i bozzetti originali della mostra e foto live, 5 spillette da collezione, 5 cartoline con immagini inedite e le stampe di 5 ritratti del grande fotografo Guido Harari scattati a Palazzo Masdoni, storica sede del PCI di Reggio Emilia. Il doppio vinile e il CD sono disponibili anche singolarmente in pre order. Nel frattempo anche tutti gli album del gruppo vengono ristampati. E i live e ci sarà la possibilità di ascoltare materiale inedito?

“Non mettiamo troppe cose insieme – avvisa Zamboni – intanto godiamoci questa mostra che ha significato per noi un anno pieno di preparazione e non è stato facile combinare i nostri vari impegni per ritrovarci e decidere insieme ogni cosa e poi già questo prossimo sabato 21 e domenica 22 saremo alTeatro Municipale Valli di Reggio Emilia nell’ambito del Festival Aperto per il “Gran Galà Punkettone di parole e immagini”. Ovviamente biglietti subito esauriti. E veniamo alla conferenza stampa dove ciascuno ha raccontato come avvertono questa occasione di ritrovarsi di nuovo insieme. Come al solito Giovanni Lindo Ferretti spiega al meglio la situazione: “Il mondo dei CCCP non ci ha mai abbandonato, sappiamo bene, ciascuno di noi, che è stata una storia tanto importante da essere presente in ogni cosa che abbiamo realizzato in seguito. Un percorso che non abbiamo mai rinnegato e ci teneva uniti nonostante non eravamo più gruppo, un collegamento che restava nella testa di ciascuno ma che aveva bisogno anche della componente fisica che è arrivata grazie ad Annarella che da soubrette è diventata l’amministratrice del gruppo CCCP, colei che negli anni mi informava di quello che Zamboni e Fatur stavano facendo. Colei che ha conservato tutti i materiali del gruppo e che ha reso possibile l’allestimento della mostra.

Così un giorno ci siamo ritrovati, nella stessa casa a Cerreto, da me in montagna, per un’intervista collettiva. Poi a pranzo, e guardandoci sembrava di essere tornati quelli di un tempo, appena il giorno dopo di uno dei nostri concerti. Eravamo stati collegati con l’anima ma adesso c’era anche la carne. Vedendo uno dei nostri concerti insieme ci siamo accorti che il pubblico che ci seguiva era proprio il pubblico degli anni Ottanta, noi no, eravamo qualcosa che resiste al tempo. Ebbene è tornato quel senso di complicità e certamente anche di affetto tra noi”. Lindo richiama spesso il senso di disciplina, necessario se non fondamentale per resistere ai malanni del tempo, alle brutture che continuiamo a vedere, così, a margine della conferenza stampa, si concede a interviste separate: “Il mondo sarà sempre dilaniato dai conflitti, l’Ucraina e la Russia continueranno ad avere problemi di convivenza, come anche Israele e i palestinesi, ma si tratta di trovare un modo, il più duraturo possibile, per tenere le parti in pausa.

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La storia purtroppo si ripete dai tempi antichi, da Caino e Abele”. Avremo altre occasioni di incontro con loro, almeno fino alla fine della mostra e tutti sperano di poterli applaudire in un prossimo spettacolo live.

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