Un’incredibile notizia arriva dagli archivi cinematografici dedicati a Michelangelo Antonioni, a Ferrara. Il regista italo-brasiliano André Ristum ha annunciato con entusiasmo l’intenzione di portare sul grande schermo ‘Tecnicamente Dolce’, uno dei film mai realizzati di Antonioni, la cui sceneggiatura è però conservata nell’archivio del Comune di Ferrara.
Antonioni è stato uno dei registi italiani più influenti del XX secolo. Nato a Ferrara, ha lasciato un’impronta indelebile nel cinema mondiale con opere come ‘L’Avventura’, ‘La Notte’ e ‘Blow Up’. Ha ricevuto numerosi premi, tra cui l’Oscar alla carriera nel 1995, anche grazie alla sua abilità nel ritrarre la complessità delle relazioni umane. Il suo stile distintivo ha lasciato un’eredità duratura nella storia del cinema.
Nell’intervista esclusiva pubblicata su ‘La Lettura’, Ristum ha svelato il suo intento di realizzare il sogno di Antonioni riportando in vita l’opera, il cui script fu pubblicato nel 1976 da Einaudi. Il progetto ha ottenuto il beneplacito della produttrice associata, Enrica Fico, che fu compagna del regista premio Oscar.
Il legame personale di Ristum con il progetto è profondo e rappresenta anche un tributo al padre del regista brasiliano, Jirges, il quale, scomparso prematuramente, fu assistente di Antonioni sul set de ‘Il Mistero di Oberwald’ e che avrebbe debuttato come regista proprio con ‘Tecnicamente Dolce’.
La storia della pellicola mai realizzata risale agli anni ’60, sviluppandosi parallelamente a quella di un altro capolavoro di Antonioni, ‘Blow Up’. Nonostante entrambi i soggetti fossero presentati al produttore Carlo Ponti, solo il secondo ebbe successo al botteghino.
“Che cosa significa ‘Tecnicamente Dolce’?” – afferma Ristum – “È la definizione che Oppenheimer diede alla bomba atomica, ma non si collega a niente di specifico nel film, se non al fatto che il protagonista è un giornalista appassionato di armi. Dopo una crisi esistenziale, si reca in America e incontra una giovane coppia. Il ragazzo lo sfida a intraprendere un viaggio in Amazzonia, e la storia si snoda tra la Sardegna e il Brasile.”
Il cast del film vedrà la partecipazione di due attori italiani e una brasiliana nei ruoli chiave, ovvero nel protagonista e nella coppia. Nel fondo Antonioni a Ferrara, si trova anche una preziosa lettera di consigli che Italo Calvino offrì al regista: all’interno ci sono suggerimenti specifici per il prologo, inclusa un’idea basata su un racconto di un arciere giapponese, e un approfondimento del legame tra i personaggi maschile e femminile, e un loro comune amico.
Argomenti: Cinema