C’è quello di Bach, di Vivaldi. Quello di Pergolesi. Quello di Monteverdi e quello di tanti altri celeberrimi compositori perché il Magnificat è uno dei componimenti di musica sacra tra i più musicati.
Il Magnificat, nelle Sacre scritture, è il cantico del ringraziamento al Signore che Maria pronuncia incontrando la cugina alla quale aveva fatto visita dopo l’Annunciazione.
Magnificat anima mea Dominum, et exultavit spiritus meus in Deo salutari meo, così comincia.
E in questo cantico le parole che le Sacre Scritture attribuiscono alla Madonna sono abbastanza impegnative:
(…) quia fecit mihi magna, qui potens est:
et Sanctum nomen eius
et misericordia eius a progenie in progenies
timentibus eum.
Fecit potentiam in brachio suo,
dispersit superbos mente cordis sui,
deposuit potentes de sede,
et exaltavit humiles;
esurientes implevit bonis,
et divites dimisit inanes.
Ossia
Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia
si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili,
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ora chi si affida alla Madonna Immacolata dovrebbe avere l’anima votata nell’aiutare gli umili, avere il cuore pieno di misericordia. Rovesciare i potenti dai troni e ricolmare di beni gli affamati.
Quindi chi in maniera abusiva si affida alla Madonna farebbe meglio a leggere la Bibbia e ad ascoltare uno dei tanti Magnificat, magnifici alla pari del cantico.
Oltre a colmare l’ignoranza potrebbe trarne beneficio spirituale e tornare ad essere umano.
Magnificat