di Marcello Cecconi
“Celebreremo i 70 anni della televisione” – dice Massimo Giletti- “Tornare nell’azienda dove sono cresciuto anche come uomo è un’emozione”. Annuncia così il suo programma che andrà in onda mercoledì 28 febbraio su Rai1, prima serata. Dopo mesi torna sotto i riflettori Massimo Giletti. E che riflettori! Il discusso conduttore televisivo seduto in prima fila al teatro Ariston ha confermato ad Amadeus il suo ritorno in Rai.
Giletti se ne andò dalla Rai perché gli chiusero “L’Arena” il suo programma di domenica pomeriggio. Era il 2017 e c’era il governo Gentiloni e, a dirigere la Rai, Mario Orfeo che dopo averlo spiegato in Vigilanza twittava a giustificazione non politica il bilancio della trasmissione in profondo rosso: “Nell’ultima stagione il programma, in 33 puntate, ha garantito un ricavo pubblicitario da 2,7 milioni, a fronte di un costo medio di 147 mila euro a puntata, per un totale 5 milioni di euro a stagione”. Lo difesero Meloni e Salvini.
Emigrò, armi e bagagli, a La7 per un quinquennio di inchieste senza freni e a fari spenti andando a sbattere, ovviamente, in qualche muro. Poi gli chiudono il programma e Giletti se lo è legato al dito. Ha sempre detto che non se l’aspettava da quello che era ormai un suo amico fraterno, Urbano Cairo, e gli sembrava così impossibile che apriva i cassetti dei sospetti dichiarando: ”Forse Cairo non poteva dirmela, la verità”
Se ne è andato, da La7, senza che il motivo sia stato ufficializzato e lasciando trapelare solo motivi di costi ma con forti spifferi che l’uscita improvvisa sarebbe dipesa da accordi in corso che Giletti sta prendendo con la “nuova” Rai, quella che in quella primavera del 2023 stava assumendo l’attuale conformazione destrocentrista. Forse Urbano Cairo si è ricordato che Meloni e Salvini lo avevano sostenuto, nel 2017, quando Mario Orfeo disse basta con L’Arena e, forse, ha fatto solo uno più uno.