L’opera “Guerriero con Scudo” di Henry Moore, dopo un viaggio lungo e complesso, trova finalmente la sua casa a Palazzo Vecchio a Firenze, in una nuova e simbolica collocazione. Dopo oltre cinque decenni dalla memorabile esposizione dell’artista inglese al Forte di Belvedere, la statua troverà casa nella prestigiosa terrazza di Saturno, un ritorno che segna non solo un omaggio al genio di Moore, ma anche un momento di riflessione sulle tematiche universali di guerra e pace.
Grazie al sostegno del ministero del Turismo, tramite il Fondo siti Unesco e città creative, e alla collaborazione del British Institute of Florence, proprietario dell’opera, il “Guerriero con Scudo” è stato recentemente restaurato dall’Opificio delle pietre dure di Firenze. Questo importante intervento ha permesso di preservare l’integrità e la forza espressiva della scultura, in vista della sua nuova esposizione, ufficialmente annunciata il 27 febbraio.
Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha sottolineato il profondo significato del ritorno dell’opera a Palazzo Vecchio, luogo originariamente scelto da Moore per il suo “guerriero mutilato”. Questa scelta non è casuale, ma rispecchia il desiderio dell’artista di inviare un messaggio potente e attuale, una sorta di monito contro i conflitti contemporanei che ancora affliggono il nostro mondo.
Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento, ha descritto l’arrivo del “Guerriero” come un “dolce shock” per la comunità artistica e culturale fiorentina, sottolineando come l’opera abbia saputo abbattere molte resistenze grazie al suo linguaggio innovativo e profondamente umano. Moore, con la sua capacità di fondere l’avanguardia con elementi classici e neoumanistici, ci ricorda il legame indissolubile tra arte, natura e la complessità dell’esistenza umana.
Firenze, culla del Rinascimento, con la sua storia millenaria e il suo patrimonio artistico inestimabile, si conferma ancora una volta come luogo di incontro e dialogo tra culture diverse, dove l’arte diventa veicolo di messaggi universali e senza tempo.