Dal Cinquecento in poi, il mondo conosciuto subì grandi stravolgimenti dal punto di vista della geografia. Basti pensare alle scoperte di Cristoforo Colombo e Amerigo Vespucci che portarono alla luce il Nuovo Mondo (le Americhe, ndr). Spesso però ci dimentichiamo della contestuale crescita della cartografia che contribuì notevolmente ad allargare gli orizzonti, con racconti dettagliati sulle esplorazioni e disegni sempre più fedeli.
Grazie al fiorentino Giovanni Verrazzano lo sviluppo ebbe un impulso notevole. Dal primo viaggio del 1524, su commissione del Re di Francia (finanziato dalla famiglia di banchieri fiorentini Gondi), vennero tracciate nuove rotte e la geografia iniziò a riempirsi di particolari importanti sui territori, i tipi di flora e fauna presenti e le abitudini delle popolazioni locali.
“Grazie alle conoscenze di Giovanni Da Verrazzano fu possibile costruire un nuovo mappamondo e produrre nuove carte”, è il commento del comandante dell’Istituto Geografico Militare di Firenze, il Generale Massimo Panizzi, tra i primi ad aderire al progetto di una mostra, curata dal professore e geografo Andrea Cantile, in concomitanza con le celebrazioni transatlantiche del navigatore-umanista che per primo avvistò quel “sito gradevole tra due piccole ma prominenti colline attraversate da un fiume molto grande”, dove nel 1665 sarebbe sorta New Amsterdam, diventata poi New York.
Pur non essendo una città costiera il capoluogo toscano ereditò sia la tradizione cartografica che la cultura geografica, e proprio lì nacquero gli esploratori Da Verrazzano e Vespucci. Ed è proprio a Firenze che ha sede l’IGM (Istituto Geografico Militare), ente per il supporto geotopocartografico delle unità e dei comandi dell’Esercito Italiano. Dentro è presente anche il Museo Storico della cartografia italiana e fino al 31 maggio sarà possibile ammirare la mostra “La visione mutevole di un mondo ancora da scoprire: la cartografia nell’epoca di Giovanni Da Verrazzano”.
Inaugurata il 24 aprile scorso, sono intervenuti il Generale Panizzi, il curatore Andrea Cantile (presidente della Fondazione Osservatorio Ximeniano), Eugenio Giani presidente della regione Toscana e il console americano a Firenze Daniele Ballard. Presenti inoltre la presidente dell’Associazione Amici della Storia e della Cultura Italiana (ACSI) Randa Eid che ha promosso l’iniziativa insieme ad Alan Friedman e Giuseppe Pedersoli, produttore e regista di un nuovo docufilm sul viaggio di Giovanni da Verrazzano (già presentato in anteprima a New York e a Firenze), parte integrante del progetto che ha lo scopo di riscoprire la figura dell’esploratore fiorentino.
Un progetto che parte da nuove ricerche e documenti e che evidenzia il grande contributo che Da Verrazzano diede per le conoscenze del tempo. Come ha affermato Eugenio Giani “quella di Giovanni da Verrazzano è una figura storica fondamentale: fu il primo ponte tra la cultura europea e i nuovi mondi. “Fu lui senza dubbio il primo esploratore a dare sostanza alle conoscenze geografiche del tempo, di fatto arricchendole con preziosi dettagli sui territori, la loro morfologia e le popolazioni che li abitavano>>, ha proseguito Panizzi illustrando alcune delle mappe, tuttora conservate all’IGM, che furono tracciate nel XVI secolo, in base alle descrizioni rese dal navigatore. “La cartografia mondiale – continua l’ufficiale – ha vissuto uno sviluppo notevolissimo a seguito delle grandi scoperte. La mostra dedicata all’evoluzione cartografica tra il ‘300 e il ‘600 riflette anche il nostro sforzo di diffondere la cultura geografica a beneficio delle nuove generazioni”.
L’esposizione offre un viaggio affascinante attraverso il tempo, partendo da Firenze alla fine del XIV secolo con la riscoperta della Geografia di Claudio Tolomeo per poi concludersi nella baia esplorata dal fiorentino Giovanni da Verrazzano nel XVI secolo. Come in un cortometraggio, i visitatori possono seguire l’evoluzione della conoscenza geografica attraverso una selezione di planisferi, disegni e stampe riprodotte anastaticamente e disposte in ordine cronologico. Questo percorso avvincente permette di ricostruire le principali tappe delle esplorazioni che ampliarono gli orizzonti geografici europei, ricordando che Firenze, culla del Rinascimento, ospitò le prime botteghe di “dipintori di carte” e divenne un rinomato centro di produzione cartografica di fama europea.
La mostra, ad ingresso libero, resterà aperta ai visitatori fino al 31 maggio con orari dalle 13 alle 18 (chiusa durante il fine settimana e nei giorni festivi). Su Rai3 martedì 7 maggio invece sarà possibile vedere il docufilm “Giovanni Da Verrazzano: dal Rinascimento a New York”, prodotto da Rai Documentari e Beaver Lake Pictures.