Il 2023 si afferma quale anno di notevole successo e crescita per il mercato della letteratura italiana, testimoniando il forte interesse per i testi dei nostri autori. Seguendo le informazioni fornite dall’Associazione Italiana Editori – presentate per la prima volta all’incontro ‘L’editoria italiana va all’estero: non solo diritti’, il 17 ottobre alla Buchmesse Francoforte – l’Italia ha infatti venduto ben 7.838 diritti di traduzione.
I dati dell’Osservatorio sono stati resi noti allo Stand Collettivo Italiano con Sandro Ferri (Edizioni e/o), Andrea Ferro (Casalini Libri), Roberto Gilodi (Reiser Literary Agency/Adali) e Fiammetta Giorgi (Mondadori Libri), con la moderazione di Porter Anderson (Publishing Perspectives).
A dominare questo mercato, la Spagna con ben 993 diritti venduti, seguita dalla Cina con 748 e dalla Francia con 651. Altri dati significativi sono quelli che coinvolgono il russo, l’inglese ed il tedesco.
Per quanto riguarda l’analisi dei generi più quotati, sembra che i libri per bambini e ragazzi raggiungano le vette più alte, con 2.325 vendite nel corso dell’anno. Seguono narrativa, saggistica generale e saggistica specialistica.
Si tratta di numeri quattro volte superiore a quelli del 2001, che testimoniano anche un maggior inserimento nel contesto dell’editoria internazionale. Sebbene l’Europa continui ad essere il bacino predominante (68%), tali diritti di vendita si sono infatti espansi in aree geografiche nuove, quali Asia e Medio Oriente. Ed è proprio grazie a tutto questo che il Presidente di Aie, Innocenzo Cipolletta, ha colto l’occasione per sottolineare l’importanza dei fondi pubblici e delle istituzioni per sostenere e promuovere all’estero sia le traduzioni che l’editoria italiana in generale.
Al contrario, invece, sono leggermente in calo i diritti di traduzione acquistati: 9.328, contro i 9.432 dell’anno precedente. “Non ci sono abbastanza fondi in Italia per aiutare la traduzione. Ci mancano i finanziamenti”, sottolinea Ferri insieme a Giorgi, Gilodi e Ferro.
Del resto, l’attenzione ricevuta in questi giorni sul palcoscenico della Buchmesse è un segnale importante e condurrà a crescite ulteriori. “Se tutte le case editrici si mettono d’accordo possiamo pubblicare di più all’estero e fornire indicazioni sui canali più utilizzati. La chiave di volta sta nella collaborazione”, afferma ancora Giorgi.