Addio a Peter Yarrow dei “Peter, Paul and Mary”

L’artista è scomparso a 86 anni. Con la musica del suo trio folk statunitense invitava i giovani a costruire un mondo migliore.

Addio a Peter Yarrow dei “Peter, Paul and Mary”
Peter, Paul and Mary
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8 Gennaio 2025 - 19.55 Culture


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Si è spento a New York Peter Yarrow, leggenda del folk che con la sua chitarra e la sua musica ha lottato in favore dei diritti civili e per il cessate il fuoco in Vietnam. La sua voce è stata quella della generazione degli anni Sessanta, le sue canzoni inno del movimento contro la segregazione razziale. 

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La politica è la protagonista indiscussa dei suoi brani: “The Great Mandella” (1967) racconta dello sciopero della fame di un obiettore che protestava contro la guerra in Vietnam; “Day is Done” (1969) è la storia della paura di suo fratello minore di essere chiamato alle armi ed è anche la storia di tanti altri giovani come lui. Sarà proprio tale canzone che a Washington dello stesso anno aprirà una marcia contro la guerra organizzata in parte da Yarrow stesso. 

Nel 1963 il reverendo Martin Luther King marcia su Washington e la colonna sonora di sottofondo è proprio una versione del trio di “Blowin’ in the Wind” di Bob Dylan. Peter, Paul e Mary si esibiscono sui gradini del Lincoln Memorial ed è così che la canzone diviene l’urlo di battaglia dei giovani attivisti. 

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Un artista a cui non è mancato il coinvolgimento anche in gravi vicende giudiziarie per “essersi preso delle libertà indecenti con una minorenne”.  La denuncia di Barbara Winter, infatti, costò al cantante tre mesi di prigione. L’allora quattordicenne si era recata presso la stanza d’albergo del chitarrista in cerca di un autografo, dove invece vi trovò Yarrow svestito che la costrinse a contatti indecenti. Ma neanche le sbarre sono bastate ad arrestare il suo culto: dopo appena tre mesi passati in carcere, nel gennaio del 1981 Jimmy Carter gli concede la grazia presidenziale.

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