Nei primi undici mesi dell’anno che si è appena conclusa la Banca Centrale di Russia ha acquistato una quantità record di oro per una spesa in 6,1 miliardi dollari. L’aumento delle riserve auree punta a ridurre la dipendenza dell’economia nazionale dal dollaro e dalle tensioni geopolitiche. L’anno scorso gli acquisti di oro della Russia hanno rappresentato un terzo del totale mondiale di 461 tonnellate, secondo una ricerca condotta da “Thomson Reuters GFMS” (Gold Fields Mineral Services). La quantità di oro acquistato è salita del 123 per cento rispetto all’anno precedente, toccando le 152 tonnellate, per un valore 6,1 miliardi dollari a prezzi correnti, più di quanto Russia avesse mai speso dal crollo dell’Unione Sovietica.
Data la tensione tra gli Stati Uniti e la Russia, è più probabile che la Russia venderà attività in dollari e comprare oro, sostiene l’analista Ronald O’Byrne:”Tutto queste viene fatto sia per proteggere il rublo e potenzialmente per posizionarelo come valuta di riserva nel lungo termine, ma anche per mandare un segnale a Washington”, spiega, aggiungendo che questa è quasi una mossa geopolitica che mostra che la Russia ha un’alternativa monetaria e finanziaria e può rcmpiere ritorsioni se le sanzioni economiche si faranno più soffocanti.
Giovedi scorso i ministri degli esteri della UE hanno deciso di prolungare le sanzioni contro i funzionari russi e le milizie in Ucraina orientale fino a settembre 2015, ma anche di non ampliare l’elenco delle restrizioni economiche nel timore che la Grecia potesse porre un vero. Una decisione definitiva è attesa nel mese di febbraio. “L’aumento della quota di oro nelle riserve in valuta estera non è una speculazione a breve termine ma prelude invece ad una diversificazione a lungo termine”, aggiungr O’Byrne. Gli analisti di GFMS attribuiscono parzialmente l’aumento degli acquisti di oro russo all’incremento della produzione nazionale che è salita del 9 per cento anno su anno. Allo stesso però tempo non sarà facile vendere questi volumi all’estero a causa delle sanzioni, dicono.
“Questo è un chiaro segnale positivo per il prezzo dell’oro – prevede Matthew Turner, analista di “Macquarie” – se le banche centrali non avessero acquistato l’oro questo sarebbe stato comperato da investitori privati o consumatori di gioielli ed il prezzo si sarebbe mantenuto basso.”Il prezzo corrente per l’oro è 1.263 dollari per oncia, appena sotto il recente record di cinque mesi fa di 1.300 dollari.Le previsioni dei centri di ricerca dicono he presto la Russia potrebbe rallentare i tassi di acquisto d’oro mondiale e entrare nel mercato di vendita cedendo le sue riserve al fine di sostenere la moneta nazionale.
Durante la crisi del 1998, la Russia ha dovuto vendere 118 tonnellate di riserve auree per coprire deficit di bilancio, allo stesso tempo però la situazione attuale non è così drammatica, visto che le riserve valutarie russe sono valutate a 378,1 miliardi dollari.”Siamo ancora molto lontani dal bisogno di Mosca di vendere l’oro”, prevede Turner. Inoltre, la Russia è stato il secondo più grande produttore di oro in 2014, l’ anno scorso ha estratto 272 tonnellate di oro, superata soltanto dalla Cina con 465,7 tonnellate, e poco più avanti dell’Australia, che ne ha prodotte 269,7 tonnellate.
Fonte: RIA Novosti