Conte cerca di convincere l'Ocse, senza risultato: "Sottovalutano gli effetti benefici"

Il premier ha ricevuto il segretario generale Angel Gurrìa che aveva criticato gli effetti negativi di reddito di cittadinanza e quota 100

Il segretario generale dell'Ocse Angel Gurrìa con Tria
Il segretario generale dell'Ocse Angel Gurrìa con Tria
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2 Aprile 2019 - 14.22


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Le chiacchiere stanno a zero: sono al governo, è arrivata la recessione, lo spread è schizzato alle stelle, il debito pubblico non solo non è stato arrestato ma cresce a velocità doppia rispetto a prima e le marchette elettorali gialloverdi pendono sulla testa degli italiani come una spada di Damocle perché alla fine qualcuno dovrà pagare un conto salato.
Ma il governo non ci sta e nega quello che non solo l’Ocse ma tutti dicono: nl corso dell’incontro avvenuto questa mattina a Palazzo Chigi con il segretario generale dell’Ocse Angel Gurrìa, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha sottolineato che le stime diffuse ieri dall’Ocse sottovalutano gli effetti di breve e di medio periodo delle misure contenute nella legge di Bilancio e dei successivi provvedimenti adottati dal governo. Lo sottolinea una nota diffusa da Palazzo Chigi.
Conte -prosegue il comunicato- ha posto l’accento sull’effetto positivo che il reddito di cittadinanza e quota 100 avranno sui consumi e sul fatto che le stime dell’Ocse non hanno valutato in maniera appropriata l’articolato piano di riforme strutturali già attuato e in corso di attuazione dal governo.
Il reddito di cittadinanza, infatti, aggredisce un problema sociale che è cresciuto rapidamente nell’ultimo decennio, come quello della povertà, e, oltre a fornire un sostegno al reddito familiare, dispone di meccanismi che favoriscono il reinserimento lavorativo, promuovendo l’inclusione sociale.
In merito alle misure adottate in favore della crescita di medio e lungo periodo, Conte -riferisce ancora il comunicato di palazzo Chigi- ha poi ricordato che il governo ha agito secondo un piano di interventi coerente e articolato che aggredisce in modo strutturale i problemi endemici della nostra economia, in primo luogo quello della bassa produttività. Il corposo piano di investimenti pubblici disposto nella manovra economica, per cui sono stati stanziati 15 miliardi aggiuntivi nel prossimo triennio, dà sostegno alla domanda nel breve periodo e rafforza il potenziale di crescita dell’economia”.
“Per trasformare rapidamente questi stanziamenti in opere pubbliche, il governo ha adottato il decreto ‘sblocca-cantieri’; inoltre, con il decreto crescita, verranno adottate misure che da subito favoriranno gli investimenti privati. Al contempo, sono stati presentati in Parlamento una serie di disegni di legge delega che permetteranno al governo nei prossimi mesi di riordinare in modo organico l’intero quadro normativo del Paese, trasformando la pubblica amministrazione in un potente catalizzatore dello sviluppo.
Leggere il comunicato di Palazzo Chigi significa solo una cosa: arrampicarsi sugli specchi.

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