Difendono l’indifendibile e non spiegano perché una azienda, la holding, che si spartisce 5 miliardi di utili per il 2019 nello stesso tempo chiede allo stato italiano di garantire per 6,3 miliardi un prestito per Fca Italia.
Calenda ha criticato a muso duro la scelta di Elkann: ”Gli investimenti Fca in Italia hanno salvato posti di lavoro e riportato in Italia produzioni che prima erano all’estero. Non sono investimenti in linea con le previsioni? Neanche quelli dello Stato lo sono, da decenni. E nel DL Liquidità non leggo questa come condizione per accedere alla garanzia. Non lo è per tutte le altre aziende che la richiedono, non si capisce perché lo debba essere per Fca, a meno di non pensare che stia particolarmente sulle scatole”.
Lo dice Luigi Marattin, vicepresidente dei deputati di Italia Viva, replicando con una serie di tweet a Carlo Calenda.
”Una delle condizioni per accedere alla garanzia è che Fca Italy, come ogni altra azienda, non distribuisca dividendi per il 2020. Ed è giusto. Se benefici della garanzia pubblica, non usare quel prestito per remunerare azionisti. Ma perché andare oltre? Perché lo Stato deve mettere bocca in future politiche di distribuzioni di dividendi di un’azienda quotata (che oltretutto sta per fare una fusione per crescere ancora)? Nostalgia di dirigismo statale?” chiede Marattin.
”Un’azienda nazionale ha di solito sede in quella nazione. Un gruppo mondiale, non necessariamente. Molte aziende, crescendo, hanno spostato sede. A me interessa che investa in Italia, che faccia Pil italiano, indotto italiano, occupazione italiana. Il resto sono slogan”, dice Marattin.
La senatrice di Iv Annamaria Parente
“Nel pieno di una crisi economica e di un crollo della produzione e dei consumi non è possibile considerare uno scandalo da parte di alcuni esponenti politici la richiesta da parte di Fca allo Stato italiano della garanzia di un prestito per investire in Italia e, di conseguenza, salvaguardare e aumentare i posti di lavoro. Piuttosto è importante elaborare al più presto una politica industriale per indirizzare gli investimenti nel settore automobilistico verso una produzione di macchine sostenibile, come ibrido e automobili non inquinanti. E il tema della sede fiscale della capogruppo in Olanda e della concorrenza sleale va portato a livello europeo. Sono questioni serie e sono veramente avvilenti gli attacchi di Calenda a Renzi e Marattin proprio in un momento di ripartenza nel quale ci sarebbe bisogno di una grande unità nazionale”.
Così in una nota la senatrice di Italia Viva Annamaria Parente.
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