Dopo le misure contenute nel decreto Cura Italia e gli interventi disposti sulla liquidità, il decreto legge Rilancio ”stanzia ulteriori risorse e contiene misure importanti per affrontare la fase 2, con l’obiettivo duplice di affrontare una crisi senza precedenti, innescata dalla pandemia, attraverso la prosecuzione e il rafforzamento di misure già predisposte e, al tempo stesso, fornire stimoli e mettere in campo gli interventi necessari alla ripresa del Paese”. Lo afferma il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, in audizione nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato, impegnate nell’esame del decreto legge Rilancio.
”E’ il tempo della responsabilità – scandisce Gualtieri – della convivenza con il virus e della capacità comune di contenerlo, della graduale normalizzazione della vita dopo mesi difficili”.
”L’insieme delle misure” contenute nel decreto legge Rilancio ”ha un impatto pari a 55 miliardi in termini di indebitamento e 155 miliardi in termini di saldo netto da finanziare” dice il ministro dell’Economia spiegando che anche grazie alle misure contenute nel decreto legge Rilancio ”il governo svilupperà un grande piano di ripresa, fatto di riforme e investimenti”. ”Con questo provvedimento si inizia a guardare oltre le stringenti necessità”, sottolinea Gualtieri, come l’abolizione delle clausole di salvaguardia. E ”pensiamo che il metodo del dialogo sia essenziale e quindi contiamo sull’apporto del Parlamento, anche per poter ulteriormente migliorare questo dl”.
”Nella predisposizione di questo decreto – rimarca ancora il ministro – abbiamo cercato di ascoltare le preoccupazioni e le indicazioni pervenute dal mondo produttivo, dai settori sociali. Abbiamo cercato di dialogare e ascoltare, e abbiamo tenuto conto degli indirizzi del Parlamento e degli ordini del giorno presentati nell’ambito della conversione in legge dei precedenti interventi”.
Gualtieri torna poi sulla misura per la cancellazione dell’Irap, una misura “importante di sostegno”, ricorda, con un taglio delle tasse di “4 miliardi per circa due milioni di imprese”.