Un nuovo pacchetto di aiuti da 4-5 miliardi, tutti finanziati recuperando risorse inutilizzate in bilancio. Il governo si appresta a varare un nuovo decreto legge di emergenza, per dare un contributo economico tangibile e immediato ai settori di nuovo costretti a chiudere, o quasi, per contenere il dilagare dell’epidemia. Contributo che potrebbe raddoppiare, rispetto a quanto già ricevuto in estate dopo il lockdown, per chi dovrà tenere la serranda abbassata.
Ristori a fondo perduto e proroga della cassa integrazione Covid fino alla fine dell’anno troveranno posto in un unico decreto legge che sarà sul tavolo del Consiglio dei ministri. Conte, insieme al ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, incontrerà prima le categorie più colpite dalla nuova stretta che, secondo Confcommercio, farà perdere “circa 17,5 miliardi di consumi e di Pil nel quarto trimestre”. Al ministero dell’Economia si lavora a pieno ritmo, e in coordinamento con gli altri ministeri, per chiudere il nuovo provvedimento senza lasciare fuori nessuno: si partirebbe da circa 4 miliardi ma le pressioni per estendere il più possibile gli aiuti e arrivare almeno a 5 miliardi sono fortissime.
A chi andranno i contributi? – Discussione aperta è quella, ad esempio, se estendere il contributo a fondo perduto a categorie come quelle del settore turistico-alberghiero che sono toccate solo indirettamente dalle nuove chiusure (magari dirottando i fondi avanzati dal bonus vacanze).
Rimborsi automatici o dietro nuove richieste? – La nuova tranche di ristori vale circa 2 miliardi per circa 350mila imprese (nella prima tranche le domande hanno superato i 2 milioni e sono stati erogati circa 6 miliardi e mezzo a fondo perduto): i ristori saranno automatici per chi ha già fatto domanda, con bonifici sul conto corrente che l’Agenzia delle Entrate dovrebbe erogare già entro metà novembre. Chi poteva ma non l’ha chiesto, o chi superava il limite di 5 milioni di fatturato, dovrà presentare apposita domanda.
Quanto verrà rimborsato? – In base ai codici ateco – e al “grado di chiusura” – si otterrà un indennizzo come minimo della stessa entità di quello già ricevuto in estate grazie al decreto Rilancio, con percentuali che andrebbero dal 100% di quanto già avuto fino al doppio, al 200%, per chi dovrà chiudere h24. Il nuovo tetto massimo dovrebbe essere fissato a 150mila euro.
L’elenco delle categorie interessate – Nell’elenco ci saranno sicuramente bar, pasticcerie, ristoranti costretti a chiudere alle 18, ma anche cinema, teatri, parchi divertimento, discoteche, centri sportivi, piscine. Ma si stanno valutando, appunto, anche gli alberghi e le strutture turistiche. Anche i tassisti lanciano un appello al premier affinché anche per
la loro categoria siano previsti ristori economici immediati. Per le imprese ci sarà anche un nuovo credito d’imposta sugli affitti per i mesi di ottobre e novembre e cancellazione della seconda rata dell’Imu del 16 dicembre.
E per i lavoratori? – Un aiuto arriverà anche per i lavoratori, mentre da Bruxelles la presidente della Commissione Ursula von der Leyen annuncia l’arrivo dei primi 10 miliardi del fondo Sure proprio per coprire le spese per gli ammortizzatori e la protezione dei posti di lavoro. Nel decreto ci sarà la proroga della Cig a carico dello Stato per altre 6 settimane fino alla fine dell’anno, per evitare di lasciare senza copertura chi a metà novembre avrà già esaurito tutte le settimane a disposizione. La misura vale 1,6 miliardi: le altre settimane, per arrivare a un totale di 18 come ha assicurato il ministro Nunzia Catalfo, saranno rinviate alla manovra o a un ulteriore decreto novembre, in cui gestire eventuali altri ‘avanzi’.
Gli aiuti per cultura, spettacoli e turismo – In arrivo anche una nuova indennità una tantum per gli stagionali del turismo, spettacolo e lavoratori dello sport, che dovrebbe essere di 800-1000 euro. Infine sarà finanziata una ulteriore mensilità del reddito di emergenza per le famiglie che non avranno accesso a nessuna di queste misure.
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