Alcune variazioni nell’inserimento dei prodotti nel paniere Istat per il calcolo dell’inflazione: vi entrano a far parte quest’anno integratori alimentari, casco per veicoli a due ruote, mascherine chirurgiche e Ffp2, gel igienizzante mani, ricarica elettrica per auto, monopattino elettrico sharing, servizio di posta elettronica certificata, dispositivo anti-abbandono, macchina impastatrice e bottiglia termica. Nessun prodotto esce.
Tra i prodotti entrati per migliorare la rappresentatività del paniere sono da segnalare anche: interiora o frattaglie; pomodori da insalata cuore; scalogni; T-shirt bambini; scarpe da ginnastica e scarpe da trekking, il cui consumo – spiega l’Istat – è stato molto più sostenuto a causa dei vincoli introdotti nello svolgimento delle attività sportive in ambienti chiusi (palestre in primis).
Si trovano, inoltre, calzature da casa uomo e donna, anch’essi già presenti nelle scelte di acquisto delle famiglie, ma il cui consumo e’ stato “fortemente rilanciato dal maggior tempo passato nella propria abitazione a seguito delle restrizioni introdotte alla mobilità personale per contrastare la pandemia”.
Le novità del 2021, con riferimento sia ai pesi sia al paniere, spiega l’Istat, riflettono la costante evoluzione dei comportamenti di spesa delle famiglie ma anche l’impatto di eventi, come la pandemia tuttora in corso, che condizionano le scelte d’acquisto e la struttura della spesa per consumi.
Nel paniere del 2021 utilizzato per il calcolo degli indici NIC (per l’intera collettività nazionale) e Foi (per le famiglie di operai e impiegati) figurano 1.731 prodotti elementari (1.681 nel 2020), raggruppati in 1.014 prodotti, a loro volta raccolti in 418 aggregati.
Per il calcolo dell’indice Ipca (armonizzato a livello europeo) si utilizza invece un paniere di 1.751 prodotti elementari (1.700 nel 2020), raggruppati in 1.033 prodotti e 422 aggregati. Sono circa 30 milioni le quotazioni di prezzo (scanner data), provenienti ogni mese dalla grande distribuzione organizzata, spiega l’Istat, utilizzate nel 2021 per stimare l’inflazione.
Delle restanti 570mila quotazioni, 390mila sono raccolte sul territorio dagli uffici comunali di statistica, oltre 100mila dall’Istat direttamente o tramite fornitori di dati e oltre 80mila dalla base dati dei prezzi dei carburanti del Ministero dello sviluppo economico. Nel 2021, sono 80 i comuni che contribuiscono alla stima dell’inflazione per il paniere completo (come nel 2020).
La copertura territoriale dell’indagine è pari all’83,3% in termini di popolazione provinciale e sale al 90,3% per alcune tariffe e servizi locali, per i quali altri 12 comuni effettuano la rilevazione dei prezzi. Nei comuni coinvolti, tra punti vendita, imprese e istituzioni sono 43mila le unità di rilevazione dove sono rilevati i prezzi e circa 8mila le abitazioni per i canoni d’affitto.
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