Fornero parla della morte del sindacalista: "L'occupazione non c'è e se c'è è scadente e precaria"

L'ex ministra del lavoro: "Occorre sostenere i deboli e i disperati, il cui numero è fortemente aumentato. Investire in umanità"

Elsa Fornero
Elsa Fornero
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19 Giugno 2021 - 09.21


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L’ex ministra del Lavoro, Elsa Fornero, ha espresso il suo pensiero circa il dramma vissuto a Novara dal lavoratore travolto e ucciso da un furgone durante un picchetto sindacale.
“La tragedia è l’ennesima del nostro mondo del lavoro, ridottosi e impoveritosi più che in altri Paesi, dove l’occupazione per molti non c’è o, se c’è, risulta di qualità scadente, poco remunerata, tecnicamente poco sicura, facile da perdere dall’oggi al domani”. 
Il settore della logistica “da qualche tempo è al centro delle contraddizioni del capitalismo globalizzato, accentuate e radicalizzate dalla digitalizzazione e, nei mesi più recenti, dalla pandemia: una straordinaria, rapidissima trasformazione industriale, con spostamenti velocissimi, precisi, governati da un algoritmo di prodotti di base e semilavorati – spiega l’ex ministro – La trasformazione produttiva ridistribuisce in maniera iniqua non solo reddito ma anche prospettive, spezzando piani di vita e provocando, così, pericolose e inique trasformazioni sociali.
Nella logistica il lavoro è aumentato al di fuori della normale contrattazione con tensioni e conflittualità crescenti, anche interne alle rappresentanze sindacali: pochi mesi fa i sindacati tradizionali hanno firmato un accordo, sostanzialmente respinto dai sindacati di base”.
“E’ indispensabile ma non sufficiente investire in istruzione, formazione professionale, ricerca e innovazione.
Occorre deliberatamente sostenere i deboli e i disperati, il cui numero è fortemente aumentato. Forse anche investire un po’ in umanita’”, conclude.

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