Di riffa o di raffa ora la preoccupazione della Lega è quella di annacquare le regole sul green pass e nel nome dell’economia darla vinta ai no-vax che sono il vero pericolo del paese, ossia quelli che con la loro irresponsabilità non ci faranno mai uscire dalla crisi pandemica.
Con l’obbligo di Green Pass, per evitare che si crei il caos nei luoghi di lavoro,”il governo deve intervenire tempestivamente, per consentire alle imprese di organizzarsi”.
Così Massimiliano Fedriga, presidente leghista del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, in un’intervista a ‘La Stampa’.
“Non possiamo penalizzare le aziende in questa fase fondamentale di ripresa”. Quanto alla proposta di Zaia che chiede un decreto apposito, per autorizzare le imprese all’auto-somministrazione dei test nasali rapidi, Fedriga afferma: “E’ sicuramente una proposta utile da valutare, del resto sono test già acquistabili in farmacia. Se si sceglie di percorrere questa strada, però, bisogna fare presto, perché il 15 ottobre è arrivato e le aziende non possono organizzarsi dall’oggi al domani. E in molti casi, pensi ad esempio agli autisti del trasporto pubblico locale, non possono permettersi di lasciare a casa i lavoratori, perché non sanno come sostituirli”.
Sulla capienza delle discoteche si è andati oltre le indicazioni scientifiche: il Cts aveva raccomandato il 35%, si arrivati al 50%.
“Con il 35% la riapertura non era sostenibile economicamente, con il
50% almeno le attività respirano e non vanno in perdita, per quanto non possano ottenere il legittimo guadagno che avrebbero con la capienza completa. Speriamo di poterci arrivare presto, in un percorso di ritorno alla normalità” sottolinea. E sull’estensione del green pass dice: “Va accompagnata a livello comunicativo, mirando a sconfessare le troppe fake news che girano sui vaccini. C’è una fascia di popolazione no vax a mio avviso non recuperabile, ma c’è anche una fascia che ha solo paura e va aiutata con le giuste informazioni, per evitare che finisca per schiacciarsi dall’altra parte. Sul Green Pass ci sono sensibilità diverse non solo nella Lega, ma anche in altre forze politiche. Credo che ci sia stato un difetto di comunicazione in molti ambiti, anche da parte degli scienziati, spesso protagonisti di un dibattito distorto, che ha creato confusione e incertezza tra i cittadini”.
“Non abbiamo messo in dubbio il sostegno al governo: l’incontro chiarificatore tra Salvini e Draghi è servito a ribadire il nostro appoggio costruttivo – conclude Fedriga – La Lega è Salvini, su questo non ci sono dubbi. Matteo non ha bisogno di un riconoscimento della sua leadership. Il fatto che vada lui da Draghi è positivo, perché saprà portare avanti meglio le nostre istanze. Anche Giorgetti è contento di questa scelta, lui ha favorito il rapporto tra Salvini e Draghi”.