Il governo sta varando una legge di bilancio che punta allo sviluppo, anche se deve essere accompagnata da riforme strutturali, ora che il Paese “crescerà ben oltre il 6%”.
Una legge di bilancio “espansiva” ma che “migliorerà e aumenterà la coesione sociale”, taglia le tasse, stimola gli investimenti e migliora la spesa “con piu’ attenzione a giovani e donne”, coerente con il Pnrr.
Mario Draghi ha mostrato la sua soddisfazione per un provvedimento “condiviso” da 30 miliardi che ha avuto il plauso di tutto il Cdm. Il premier si presenta in conferenza stampa per illustrare misure e fornire dati.
“Per il taglio delle tasse ci sono 12 miliardi, non 8, per ridurre la pressione fiscale nel 2022. Otto miliardi vanno ad un intervento mirato per ridurre le imposte sulle società, sulle persone, sul cuneo fiscale. Destiniamo quasi 40 miliardi in un triennio alla riduzione delle imposte, di cui 24 al cuneo e la parte restante agli incentivi fiscali, alle famiglie e imprese”.
Ed ancora: “Puntiamo con forza sul rilancio degli investimenti, 89 miliardi nel periodo che va dal 2022 al 2036 ma se uno considera tutto, il Pnrr i fondi stanziati e i fondi in manovra, il tutto porta a una cifra di 540 miliardi di investimenti nei prossimi 15 anni”.
Ma la partita sulla manovra lascia aperti alcuni nodi. Sul taglio delle tasse ci sarà un’interlocuzione con il Parlamento e anche la decisione sulla data di uscita dal lavoro emergerà da un confronto con le forze politiche e le parti sociali.
Del resto, i partiti hanno fatto sentire la propria voce. In Cdm il centrodestra è tornato a chiedere un’ulteriore stretta al reddito di cittadinanza, M5s ha rivendicato la ‘difesa’ del provvedimento e del superbonus, il Pd rimarca l’abbassamento sulle tasse sul lavoro, la Lega le misure a sostegno delle imprese, per FI la legge di bilancio “è un buon punto di partenza”.
Il titolare dell’Economia ha anche confermato il rinvio di un anno della plastic e della sugar tax. Per il pacchetto dei bonus per l’edilizia ha indicato uno stanziamento di risorse “per quasi 37 miliardi, di cui 15 per il superbonus”.
Il superbonus al 110%, ha sottolineato, “viene esteso al 2023 per i condomini e per gli Iacp” e poi portato al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025. Per le altre abitazioni gli incentivi al 110% sono estesi dal 30 giugno al 31 dicembre 2022, per le abitazioni che siano principali e con un limite Isee. Il bonus facciate viene invece prorogato al 2023 ma con una percentuale di intervento del 60%. Franco ha assicurato inoltre che verranno aumentate di un miliardo le risorse per il reddito di cittadinanza.
Per la Cig e la pensione andranno 1,5 miliardi. Il fondo di garanzia per le piccole e medie imprese riceverà 3 miliardi. Prorogati al 30 giugno anche gli incentivi per le fusioni bancarie ma “con un limite massimo di entità delle dta che possono essere usate”, ha detto il ministro sottolineando che “questa misura si rivolge a tutte le banche e a tutto il sistema delle imprese, non è solo per Mps”.
Dopo la rottura delle trattative con Unicredit, ha spiegato Franco, il governo ha chiesto una proroga alla Commissione europea ed esplorerà “nelle prossime settimane, e nei prossimi mesi, ulteriori possibilità” per Banca Monte dei Paschi di Siena che non sarà ceduta “a qualsiasi prezzo”.
In campo anche 3 miliardi per la riforma degli ammortizzatori. “È un intervento con ambizione universalistica che porta strumenti di protezione laddove non c’erano, sotto i 5 dipendenti, ed estende quelli esigui che esistevano in aziende tra 5 e 15 dipendenti”, ha detto il ministro del Lavoro, Andrea Orlando.
“Vengono rafforzate – ha aggiunto – le tutele in caso di maternità per le madri lavoratrici autonome e professioniste e due strumenti, il contratto di espansione per prepensionare una quota di dipendenti in cambio di assunzioni di giovani e il contratto di solidarietà”. Il ministro ha sottolineato che si tratta di una manovra “di forte segno sociale e di contrasto delle diseguaglianze”.
Il titolare dell’Economia ha anche confermato il rinvio di un anno della plastic e della sugar tax. Per il pacchetto dei bonus per l’edilizia ha indicato uno stanziamento di risorse “per quasi 37 miliardi, di cui 15 per il superbonus”.
Il superbonus al 110%, ha sottolineato, “viene esteso al 2023 per i condomini e per gli Iacp” e poi portato al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025. Per le altre abitazioni gli incentivi al 110% sono estesi dal 30 giugno al 31 dicembre 2022, per le abitazioni che siano principali e con un limite Isee.
Il bonus facciate viene invece prorogato al 2023 ma con una percentuale di intervento del 60%. Franco ha assicurato inoltre che verranno aumentate di un miliardo le risorse per il reddito di cittadinanza.
Per la Cig e la pensione andranno 1,5 miliardi. Il fondo di garanzia per le piccole e medie imprese riceverà 3 miliardi. Prorogati al 30 giugno anche gli incentivi per le fusioni bancarie ma “con un limite massimo di entità delle dta che possono essere usate”, ha detto il ministro sottolineando che “questa misura si rivolge a tutte le banche e a tutto il sistema delle imprese, non è solo per Mps”.
Dopo la rottura delle trattative con Unicredit, ha spiegato Franco, il governo ha chiesto una proroga alla Commissione europea ed esplorerà “nelle prossime settimane, e nei prossimi mesi, ulteriori possibilità” per Banca Monte dei Paschi di Siena che non sarà ceduta “a qualsiasi prezzo”.
In campo anche 3 miliardi per la riforma degli ammortizzatori. “È un intervento con ambizione universalistica che porta strumenti di protezione laddove non c’erano, sotto i 5 dipendenti, ed estende quelli esigui che esistevano in aziende tra 5 e 15 dipendenti”, ha detto il ministro del Lavoro, Andrea Orlando.
“Vengono rafforzate – ha aggiunto – le tutele in caso di maternità per le madri lavoratrici autonome e professioniste e due strumenti, il contratto di espansione per prepensionare una quota di dipendenti in cambio di assunzioni di giovani e il contratto di solidarietà”. Il ministro ha sottolineato che si tratta di una manovra “di forte segno sociale e di contrasto delle diseguaglianze”.